ANCONA – Lavori edili mai eseguiti, o fatti in parte e per un valore inferiore al reale, pagati con soldi pubblici ad un cartello di imprese amiche in cambio di una serie di utilità. Lo ha scoperto un’indagine della Polizia, coordinata dalla procura di Ancona, che ha portato il gip a emettere 5 misure cautelari per un dipendente del Comune di Ancona e 4 imprenditori, accusati di corruzione aggravata.  L’indagine, iniziata un anno fa, ha consentito di accertare che al centro del sistema c’era proprio il dipendente del Comune: per gli inquirenti, l’uomo non rispettava il principio di rotazione di inviti e assegnazioni dei lavori e liquidava i compensi in modo “diretto e sistematico” alla stessa rosa di ditte amiche. Dalle indagini è emersa una serie di episodi che hanno coinvolto altre 30 persone indagate, a vario titolo, per abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico in atto pubblici, turbata libertà di incanti e in materia ambientale, truffa aggravata e rifiuto atti d’ufficio.
A finire in carcere è stato il 40enne geometra del Comune, della direzione competente per i settori manutenzione, frana e protezione civile. Ai domiciliari, invece, quattro imprenditori, di cui due anconetani: tutti con l’accusa di corruzione aggravata.  Sono Marco Duca, 53 anni di Cupramontana, titolare dell’impresa Duca Marco & C.; il geometra Carlo Palumbi, 66 anni di Val Vomano (Teramo) e titolare della Procaccia & C. Srl Impresa Edile; Francesco Tittarelli, 69 anni di Ancona, titolare della Tittarelli Francesco & C. Sas con sede a Montesicuro; Tarcisio Molini, 65 anni della ditta Mafalda Costruzioni Srl di Cingoli.

(foto Corriere Adriatico)