Sua Santità Papa Francesco,
nella veste di Sindaco della Città di Teramo, la ringrazio infinitamente per la felice e straordinaria
opportunità che offre ad una nostra parrocchia, che La incontra e scambia un momento di preghiera e di
condivisione fraterna, entrambe riversate in una occasione indimenticabile di felicità.
Il Suo paterno e affettuoso abbraccio si irradierà sull’intera comunità teramana, lieta di condividere
idealmente con la parrocchia del Sacro Cuore questo straordinario evento.
Si tratta di una occasione preziosa, che intendo cogliere innanzitutto per testimoniarle, anche in
ragione del ruolo che indegnamente rivesto, la profonda Fede della nostra terra della quale storicamente
siamo eredi, come d’altronde è provato dalla sensibilità che anima e dirige da sempre le scelte della nostra
comunità.
L’occasione è comunque propizia per manifestarle, con l’umiltà dei figli e la dignità dei
rappresentanti delle istituzioni, le condizioni difficili in cui ci troviamo, in particolare dopo il verificarsi di
eventi calamitosi degli ultimi anni. Mi riferisco al sisma che ha profondamente colpito anche la nostra terra e
la nostra città e che, come un pesante fardello, ci ha immersi in un decadimento economico, sociale e
culturale frutto anche dello spopolamento determinato dalle migliaia di abitazioni dichiarate inagibili e dal
conseguente esodo di migliaia di residenti verso altre località.
Una situazione che ha dimostrato la grandissima dignità dei nostri cittadini sfollati, che nonostante
tutto non si fanno sopraffare dallo sconforto, e che coinvolge di fatto tutte le comunità del cratere sismico del
Centro Italia, un cratere che continua ad essere sottovalutato dalle istituzioni nazionali.
Ecco, allora, che assumo immeritatamente l’ardire di indirizzarle queste poche righe, per metterLa
al corrente delle nostre comuni e diffuse difficoltà e per chiederle di impetrare preghiere di sostegno e
azioni di vicinanza, anche rappresentando con la Sua autorevole voce le nostre istanze, cosi da alleviare tale
condizione e fungere da testimone, di cui le nostre comunità Le sarebbero grate e riconoscenti.
L’azione paterna, vigile, caritatevole dei due vescovi che si sono avvicendati negli ultimi anni –
Mons. Michele Seccia dapprima e l’attuale Mons. Lorenzo Leuzzi – è stata per noi preziosa e impareggiabile;
il conforto umano, spirituale e concreto fornito, ha permesso e permette alla nostra comunità di confidare su
Pastori che a ragione nella nostra storia, avevano già assunto il titolo di Arcivescovo e Principe della Città,
riassumendo e confermando in cið le motivazioni di carattere religioso e quelle di natura laica che le
avevano deterininate.
Mons. Lorenzo Leuzzi è una guida autorevole e competente e non ci fa mancare quotidianamente la
sua vicinanza e la sua sollecitudine. Sono certo che, confortato dalla testimonianza che anche Don Matteo
vorrà rappresentarle, comprenderà appieno le notivazioni di questa mia lettera che Le invio a nome e col
cuore di tutti i miei amati concittadini e che vuol solo essere una richiesta di fiducia filiale da riporre in Lei,
nella ardita speranza di poterla accogliere presto nella nostra Città e ricambiarle con il nostro cuore
l’abbraccio che oggi miracolosamente ci offre.
Nella speranza di poter ricevere questo dono del Signore, Le assicuro, come lei stesso chiede con
costanza, che preghianio per Lei e per la Sua opera e Le porgo l’ossequioso e accorato saluto di tutti i miei
concittadini teramani.
Per la Città di Teramo
Il Sindaco
Glanguido D’Alberto