MONTESILVANO – Vivevano legati a una catena senza potersi muovere, in grave stato di denutrizione e debilitati. Un terzo cane è stato trovato già morto e sepolto in una fossa. Rosati: troppo spesso i molossi finiscono in mano alle persone sbagliate, che li vogliono sfruttare per attività criminali a causa delle loro caratteristiche fisiche e alla loro grande fedeltà. LNDC denuncia.

Orrore nelle colline della cittadina adriatica. Grazie all’intervento del Nucleo Cites dei Carabinieri Forestali è stato possibile salvare due pitbull detenuti a catena in grave stato di denutrizione mentre un terzo è stato trovato nello stesso luogo ma già morto e sotterrato da poco in una buca. I militari hanno identificato il proprietario, un ragazzo di 22 anni, e lo hanno denunciato mentre i due cani superstiti sono stati affidati alle cure dei veterinari. Dalle prime notizie trapelate, l’autopsia del cane morto confermerebbe il grave stato di denutrizione e sofferenza dell’animale.

“Quello dei pitbull è un problema molto grave a Pescara e dintorni”, afferma Paola Canonico – Presidente della Sezione LNDC di Pescara. “Nel canile comunale di Pescara da noi gestito ne ospitiamo attualmente una decina, quasi tutti maschi e vittime di abbandono, oggetto di sequestro o finiti in rifugio perché di proprietà di persone arrestate per reati vari. L’ultimo abbandono risale proprio a due giorni fa, quando qualcuno ha letteralmente lanciato un pitbull all’interno del recinto del canile in nostra assenza, mettendo tra l’altro a rischio anche gli altri ospiti della struttura. In passato abbiamo richiesto un tavolo di lavoro al Comune, alla Questura, alla Prefettura e ai Carabinieri per pianificare delle attività mirate a controllare chi fa riprodurre irresponsabilmente questi cani, dandoli poi a persone incapaci di gestirli o peggio che li usano per scopi illeciti, ma finora non è seguita alcuna azione concreta.”

“I pitbull sono animali dalla grande prestanza fisica e che stringono un legame fortissimo con il proprietario”, commenta Piera Rosati – Presidente nazionale LNDC Animal Protection. “Queste loro caratteristiche, che sono sicuramente positive, spesso però vengono sfruttate in maniera immorale da persone crudeli e criminali che li coinvolgono in attività illegali e pericolose. Il trattamento riservato ai cani salvati a Montesilvano era molto probabilmente mirato a ‘incattivirli’ per renderli aggressivi e quindi più facilmente utilizzabili per combattimenti clandestini. Qualunque fosse il motivo per quella detenzione disumana, ho dato mandato al nostro team legale di sporgere denuncia e siamo pronti a costituirci parte civile nel processo”.

“Allo stesso tempo ci sono persone che li prendono da cuccioli – magari addirittura comprandoli illegalmente – e poi li abbandonano una volta adulti. E’ importante ricordare che un cane è un essere vivente e non un giocattolo. Non bisogna farsi trascinare dalle mode del momento ma fare una scelta consapevole quando si decide di accoglierne uno in casa, assumendosi una responsabilità per tutta la vita dell’animale”, conclude Rosati.