ROSETO – Stucchevole e anche un po’ peregrina l’uscita dell’amministrazione comunale sull’antenna di Molino Sant’Antimo apparsa sulla stampa e poco importo che l’antenna sia ancora spenta.
“Non stiamo a prenderci in giro”, esordisce la capogruppo di LeU Rosaria Ciancaione, l’Amministrazione comunale si attivi, piuttosto, per strutturare un piano delle antenne senza addossare colpe per la mancata approvazione ora all’ex assessore Frattari, ora all’ex sindaco Pavone e, addirittura, all’allora direttore di ragioneria che con questioni urbanistiche e relativi contenziosi nulla aveva a che vedere. Il piano delle antenne, lo voglio ricordare a questi nostri amministratori, è l’unico strumento che può limitare l’esposizione cronica della popolazione ai campi elettromagnetici”.
“Che evitasse la Giunta Di Girolamo di girare intorno ai problemi con affermazioni strumentali”, interviene Antonio Romani del gruppo LeU, “che hanno proprio il sapore della presa in giro. Ma veramente qualcuno pensa che i cittadini siano così creduloni? Avesse il coraggio, piuttosto, di ammettere che l’amministrazione attuale non ha fatto nulla in tema urbanistico e che dovrà rispondere in consiglio comunale all’interrogazione presentata dalla nostra consigliera sul piano delle antenne, sul piano regolatore generale, sul piano di assetto naturalistico della riserva del Borsacchio, sul piano relativo alle cd. “aree bianche” – “vincoli decaduti”, sul piano particolareggiato, per porre fine all’annoso problema della distanze tra edifici di cui al D.M. 1444/68 per cui tanti cittadini soffrono da anni una situazione ingiusta e davvero inaccettabile. Avesse il sindaco finalmente la capacità di mettere mano a questi strumenti urbanistici, questo, sì, per evitare contenziosi, che rischiano di mettere in ginocchio il Comune, in particolare per i vincoli decaduti. Basta con il portare in giro la gente; ma veramente la politica pensa ancora di sopravvivere con questi espedienti?”
Abbia invece l’amministrazione comunale il coraggio delle proprie azioni e ammetta laddove non sia riuscita ad incidere di non essere stata in grado di farlo.
“Si, di fare,” conclude Ciancaione, “perché di questo una Comunità ha bisogno, di fare delle cose che siano utili al vivere quotidiano e allo sviluppo armonico di una Città. Si riconquisti il ruolo altissimo che la politica e la buona amministrazione devono avere. Questo chiedono le famiglie e le imprese, certo non chiacchiere e dietrologie che risultano solo un tentativo maldestro di nascondere i problemi che, purtroppo, restano e crescono nella nostra Città”.