TERAMO – Il 19 ottobre 2019, in numerose città italiane, si è svolto il Città Nuova Day, evento collegato alla lettura e diffusione del mensile Città Nuova che legge la realtà nella sua innegabile complessità e nell’ottica della fratellanza universale. “Da come guardi il mondo tutto dipende”, questo il titolo dello spot di quest’anno. Città Nuova, infatti, vuole abbracciare le differenze e cogliere prospettive insolite mettendo in luce il positivo esistente nelle storie e nelle coraggiose iniziative di tante persone e associazioni che agiscono per il bene comune.
A Teramo due sono stati i momenti del CN Day: al mattino presso la Casa Circondariale di Castrogno per i detenuti, gli operatori ed i volontari; nel pomeriggio presso la Sala Polifunzionale della Provincia. Il tema della giornata è stato: “Parola scritta – Parola testimoniata” svolto da Ezio Aceti, noto psicoterapeuta. L’associazione “Il raggio”, espressione del Movimento dei Focolari, ha sostenuto l’intera organizzazione.
In città la rivista, che annovera numerosi abbonati, viene mensilmente messa a disposizione dei detenuti della Casa Circondariale. Sulla scia di rapporti costruiti nel tempo, in particolare con responsabile dell’area trattamentale Elisabetta Santolamazza, è nato il progetto “Leggere insieme Città Nuova”. Da tre anni si fanno incontri settimanali con i detenuti e, da alcuni mesi, anche per la sezione femminile, con la preziosa collaborazione di Teresa Di Bernardo, direttore dell’Ufficio Locale Esecuzione Penale Esterna.
La lettura di alcuni articoli, liberamente scelti, e il relativo dialogo tra volontari e detenuti, danno vita a un processo per cui, dai contenuti dell’articolo, si attiva un confronto che riconduce alla dimensione esistenziale, una rivisitazione del proprio vissuto, riaccendendo in loro il desiderio di riannodare i fili spezzati della propria vita. Le tre parole che più caratterizzano il progetto sono: “incontro – ascolto – racconto” che spesso stimolano alla scrittura con la personale rielaborazione e interpretazione.
Protagonisti della mattinata sono stati i detenuti e le detenute, i quali attraverso la lettura dei loro elaborati hanno coinvolto emotivamente i presenti. Gli stessi sono stati ripresi in modo magistrale da Ezio Aceti che, nel suo articolato intervento e nel successivo partecipato dibattito, ha focalizzato la generale attenzione di tutti sul valore e sulla dignità di ogni persona.
Le note degli EIS, band del territorio, hanno accompagnato l’intera mattinata da loro conclusa con il brano “Mai soli” (Progetto 1) in vera sintonia con il contesto.
Presenti gli assessori Sara Falini, Antonio Filipponi, il capogabinetto Francesca Gennarelli, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto che nel suo appassionato intervento ha sottolineato che i detenuti non sono numeri, ma persone di cui la comunità ha bisogno. Il clima instaurato ha coinvolto più che positivamente gli astanti, primo fra tutti il Direttore della Casa Circondariale Stefano Liberatore, il cappellano don Delfino Reggimenti, padre Felice e l’educatrice Alessandra Ciantò.
A fine mattinata una detenuta, che aveva donato la propria esperienza relativa ai figli, così ha scritto: “Oggi per me è stato un giorno speciale, difficile ma speciale. Grazie alle volontarie dei focolari ho tirato fuori il sentimento più doloroso che ho dentro. Grazie a loro sono riuscita a parlare ma soprattutto sono stata ascoltata.”
Nel pomeriggio numerosi i presenti di ogni età, insieme ad alcuni detenuti autorizzati, hanno animato a poco a poco la Sala Polifunzionale, mentre in contemporanea in 20 città d’Italia i lettori del mensile dei Focolari si sono ritrovati attorno ai tanti temi che approfondiscono sul quotidiano on line, sui libri e sulle riviste, illustrando varie attività, presentando iniziative culturali.
Oltre agli interventi dei detenuti, il programma ha previsto la partecipazione del giovane Alhagi Gaye, un giovane diciannovenne del Gambia, arrivato in Italia con passaporto umanitario che, tramite una rete di solidarietà organizzata da varie Associazioni (AMU e AFN), ha trovato lavoro presso un’azienda grazie al progetto “Fare sistema, oltre l’accoglienza”, promosso dall’Economia di Comunione.
L’intervento Ezio Aceti, sostanziato da una profonda e poliedrica competenza ed ispirato al pensiero e alla vita di Chiara Lubich, ha incantato la platea per più di un’ora centrando l’attenzione sul potere della parola e sulla sua incredibile capacità di risanare, confortare, costruire ponti e non muri. Parola che gli articoli della rivista Città Nuova cercano di diffondere con serietà e professionalità.
Scrive Lina: “Mi sono resa conto, semmai ce ne fosse bisogno, di quanti errori si fanno con le parole, quanto dolore s’infligge, e quanto ne subiamo, ma la cosa bella è che possiamo ricominciare… ricominciare daccapo, senza vergognarci, senza mai perdere la speranza di diventare persone migliori, positive ed accoglienti, motivate a fare del bene.”
Brani musicali eseguiti alla tastiera da Chiara Ciafardone hanno impreziosito i momenti di riflessione.
Glili amici di Città Nuova