TERAMO – Venerdì 25 ottobre alle ore 10 presso la sede della Provincia di Teramo, tavolo istituzionale con i rappresentati politici del territorio, dai parlamentari al Presidente dell’Anci Abruzzo, convocato dalla Filcams Cgil Teramo e dal Presidente della Provincia per discutere del futuro delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti impiegati nella pulizia delle scuole.
La Filcams Cgil Teramo esprime profonda preoccupazione per le sorti di ben 286 lavoratrici e lavoratori attualmente impegnati nelle pulizie delle scuole della nostra provincia. I soggetti interessati sono “ex lsu” ed “ex appalti storici”, che da più di vent’anni subiscono un andirivieni di contratti, tra pubblico e privato e che nel 2001, a seguito del processo di esternalizzazione di alcuni servizi dello Stato, sono stati assorbiti dalle cooperative aggiudicatarie dell’appalto di pulizia delle scuole pubbliche mediante gara Consip.
Il decreto sancirà l’assunzione di 11263 lavoratori a fronte dei 16009 che attualmente lavorano nell’appalto in tutto il territorio nazionale. Di rimando, nella regione Abruzzo sono 596 le lavoratrici e i lavoratori attualmente impegnati nell’appalto di pulizia a fronte dei 392 posti previsti per l’internalizzazione: un “esubero” di ben 200 persone, 100 solo nella provincia di Teramo.
Le procedure di licenziamento sono state già attivate: nella nostra provincia 286 sono i lavoratori impiegati nelle pulizie delle scuole, e più di 100 ad oggi rischiano di rimanere senza lavoro.
Il decreto interministeriale che stabilirà i criteri di accesso in graduatoria di questo personale, dovrebbe uscire tra pochi giorni. Dalla bozza del decreto sappiamo che i requisiti saranno titoli di studio e anzianità di servizio. Ebbene, siamo a conoscenza che quasi tutto il personale impegnato attualmente nell’appalto possiede tali requisiti, ma nella provincia di Teramo non abbiamo posti a sufficienza per tutti, perché i posti sufficienti sono solo per 181 lavoratrici e lavoratori, a fronte di 286 attuali.
In altre regioni, invece, i posti disponibili dal 1 gennaio 2020 sono superiori al numero dei lavoratori attualmente impegnati negli appalti, questo significa che è necessario far arrivare quelle risorse, comunque stanziate, in territori come il nostro che invece ne ha la metà di meno e che dal primo gennaio 2020 dovrà fare i conti con un problema sociale, perché parliamo di quasi tutte donne, non più giovanissime, senza altra esperienza se non quella della pulizia e della sorveglianza nelle scuole, molto spesso le uniche a riportare a casa lo stipendio.
Non possiamo fingere che non sia un problema.
Noi diciamo fortemente sì all’internalizzazione dal 1 gennaio 2020, ma bisogna dare risposte: assunzioni per tutti e scivoli al pensionamento.
La politica deve trovare risposte per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori e garantire l’uguaglianza.
Questa storia, lunga più di vent’anni, deve avere un lieto fine per tutti.
Filcams Cgil Teramo
Mauro Pettinaro
Natascia Innamorati