TERAMO – Dobbiamo evidenziare le sconcertanti dichiarazioni dell’Assessore al Commercio di Teramo il quale afferma di aver avuto conoscenza della legge regionale in materia di Commercio solo a seguito, a questo punto per fortuna, di ns. comunicazione. Ma fatto ancora più inquietante è la dichiarazione del medesimo, sempre virgolettato, laddove paventa ingiustamente azioni legali infondate pur di mettere il bavaglio alla ns. Associazione e impedire il diritto di critica, condotta questa, che contrasta con la buona amministrazione della collettività. E’ diritto dell’Associazione, anche a tutela dei suoi associati, portare a conoscenza dell’opinione pubblica dati e fatti reali, e non di certo insabbiare quanto da noi riscontrato e non accettiamo alcuna dichiarazione intimidatoria.
Ci spiace constatare che l’aggiornamento delle leggi Regionali pubblicate sul Bura on line non vengono recepite dal Comune di Teramo. Dobbiamo essere noi ad aggiornarli. Ricordiamo all’Assessore che a Teramo esiste anche il settore Artigiano, che è vitale per l’economia teramana, oltre quello del Commercio
Sbagliare sarebbe quasi umano ma perseverare dicono che è diabolico. Nel secondo bando che la presentazione delle domande scadeva il 17 ottobre alle ore 12,00, dei 35 punti che nel primo bando erano assegnati a chi aveva svolto nel passato fiere, sono stati ripartiti nel secondo bando, nelle altre voci ma non sul bilancio delle società o associazioni partecipanti. Mentre i 10 punti vengono assegnati a chi ha un software per la gestione delle fiere e a chi ha un software CAD, rimane a 5 punti, come nel primo bando, la questione dei bilanci, che per noi sono la cosa più importante in confronto ai software.
Questo è quello che succede a Teramo: si assegnano a privati o società private mercatini, fast food ed altro a chi, secondo il ns. modesto parere non ha i requisiti previsti dalla legge n. 27 del 31/07/2018 e sue modifiche, e poi  ci si lamenta e si minaccia sulla stampa. Le minacce non ci spaventano minimamente e sarebbe opportuno prendere atto degli errori commessi ed evidenziati anche da altri, come quello di concedere il suolo pubblico ad ambulanti che provengono da fuori Provincia e Regione a danno degli operatori locali come ristoranti, pizzerie, tavole calde del posto che pagano regolarmente tante Tasse Comunali.
Ma la cosa ancor più inquietante è che, recatoci ieri alle ore 9,30 presso l’ufficio del responsabile del Commercio per l’apertura delle buste per l’assegnazione delle fiere, il dirigente, aperte tutte le buste presentate e ammesso tutti, ci ha pregato insieme agli altri presenti di allontanarci dall’ufficio, in quanto loro dovevano verificare e quantificare senza la nostra presenza i punteggi per poi a mezzo telefono ci comunicavano i risultati con la relativa assegnazione. Anche questo atteggiamento si va a sommare a quanto già in precedenza evidenziato. Ricordiamo a noi stessi, ma che già ieri abbiamo evidenziato prima di allontanarci dall’ufficio che, regola vuole, la quantificazione dei punteggi e l’assegnazione del bando doveva avvenire in nostra presenza anche per questioni di trasparenza e regolarità, non dopo che ci avevamo allontanati dall’ufficio. Anche qui dobbiamo rilevare un vizio di forma in quanto non ci ha fatto almeno siglare i documenti consegnati e presenti nelle buste.
Per tutto quanto sopra suggeriamo al Comune di Teramo a procedere alle opportune verifiche al fine di adottare gli opportuni provvedimenti.

Confartigianato Imprese Teramo – Unione Provinciale Artigiani di Teramo