TERAMO – Oggi, alle ore 12 nella Villa Comunale di Teramo, la Città di Teramo rende omaggio a Falcone e Borsellino con l’inaugurazione del monumento a loro dedicato, realizzato dagli studenti del liceo artistico di Castelli nell’ambito di un progetto educativo sulla cittadinanza attiva e l’educazione alla legalità. La cerimonia, nell’ambito del 24 Premio Borsellino è stata voluta dal Comune di Teramo che ha concesso il Patrocinio non oneroso alla manifestazione premiata da Euro Just nel 2018. Il monumento, denominato “Il sorriso” rimarrà esposto nella Villa Comunale di Teramo fino al 24 ottobre per poi tornare a Pescara per le cerimonie di consegna del Premi 2019 al teatro massimo di Pescara. Per poi tornare a Teramo il 30 novembre per la chiusura del Premio al Teatro Comunale di Teramo.
A scoprire il monumento saranno il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto; il generale dei carabinieri e braccio destro di Falcone Angiolo Pellegrini; il Magistrato Luciano Costantini già sostituto procuratore con Borsellino a Marsala; la Professoressa Eleonora Magno dirigente del Liceo artistico di Castelli che ha realizzato il monumento.
Una iniziativa molto importante e significativa perché nell’immaginario collettivo il fenomeno mafioso è spesso soggetto a una rappresentazione fortemente stereotipata: da una parte viene ancora proposta l’immagine arcaica del mafioso con coppola e lupara; dall’altra, le organizzazioni mafiose vengono rappresentate come un fenomeno esclusivamente criminale, da contrastare con i soli strumenti della repressione sanzionatoria. In realtà negli istituti scolastici dove si fa educazione alla cittadinanza e alla legalità (Roseto, Pineto, Giulianova, Corropoli, Nereto, Montorio, Castelli) gli studenti si rendono conto che il problema delle mafie è un fenomeno ormai globalizzato e diffuso su scala nazionale, e non faticano a riconoscerlo “in casa propria”, come fenomeno più vicino e locale, tant’è che per quasi la metà degli studenti avvertono la presenza della mafia nella propria zona, capendo che mafia e cultura mafiosa agiscono, si manifestano e si fanno durature, anche in quei luoghi ritenuti non a tradizionale presenza mafiosa, nella gestione degli affari criminali.