ISERNIA – La frode era fondata sull’utilizzo di sofisticate tecniche di falsificazione che sfruttavano le falle dei sistemi di controllo adottati dall’Agenzia delle Entrate e dal ministero dei Trasporti. E’ quanto reso noto dal Procuratore di Isernia, Carlo Fucci, durante la conferenza
stampa per illustrare i dettagli dell’operazione ‘Galaxy’. Le indagini della Guardia di Finanza di Isernia hanno, in stretta sinergia con l’Agenzia delle Entrate di Isernia, hanno permesso di “disarticolare una mega frode in danno dell’Unione Europea e dell’Italia, messa in atto da un consolidato gruppo criminale che operava con base stabile in Italia e proiezioni internazionali”. Sono stati impiegati sofisticati metodi investigativi che hanno consentito di tracciare la filiera criminale per la commercializzazione di auto di lusso: dalla falsificazione documentale all’evasione transnazionale dell’Iva intracomunitaria non versata: 1576 le auto di lusso, illecitamente nazionalizzate tra cui Ferrari, Porsche, Maserati, Bentley, Jaguar, Mercedes, Audi, Bmw, Land Rover; 7.499.220,05 euro di Iva evasa, 51.572.268,86 euro di imponibile relativo all’emissione di fatture soggettivamente e/o oggettivamente inesistenti”. Complessivamente 167 le persone coinvolte a vario titolo con
159 concessionarie auto italiane e 9 società estere, oltre a una miriade di aziende minori tra Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Abruzzo, Marche, Sicilia, Puglia e Molise. E’ stata rilevata la presenza, inoltre, di due grossi gruppi commerciali operanti rispettivamente nel Lazio e in Campania, risultati contigui con gruppi della criminalità organizzata – ANSA –