TERAMO – La “questione Sanità” è sempre stata al centro dell’azione di questa amministrazione, come dimostrano numerosi atti messi in essere in questi primi mesi: dalla richiesta di convocazione e ricostituzione del Comitato ristretto dei Sindaci presso la ASL, all’istituzione di una Commissione speciale all’interno del Consiglio Comunale proprio sulle tematiche sanitarie. Ci siamo adoperati affinché su un tema cruciale come la Salute, le istituzioni fossero al servizio dei cittadini per indagare punti di forza e criticità di un servizio essenziale e delicato, che sicuramente con l’impegno di tutte le parti in causa, potrà e dovrà essere migliorato: lo dobbiamo ai pazienti/utenti; lo dobbiamo alle centinaia di operatori del settore. In questi mesi, a più riprese ed in ogni sede opportuna, abbiamo ribadito come la scelta sull’ubicazione del nuovo ospedale, necessariamente all’interno del nostro territorio comunale, fosse evidentemente subordinata rispetto ad una discussione più ampia e più alta, che interessasse la funzione e l’organizzazione del sistema sanitario sul nostro territorio. Perchè questa è, e resta, la vera decisione da prendere, l’unica domanda rimasta senza risposta, dopo oltre un anno dall’insediamento della giunta regionale: abbiamo atteso a lungo prima di intervenire sul tema, abbiamo sperato che l’assenza di dichiarazioni venisse colmata poi da scelte che venivano messe nero su bianco negli atti amministrativi. Siamo rimasti esterrefatti, quindi, nel leggere la superficialità con cui la giunta regionale ha affrontato nel piano sanitario regionale la questione teramana, il ridisegno della rete sanitaria e dei presidi ospedalieri: poche, scarne e vaghe parole, che lasciano trasparire tutta la superficialità e l’assenza di visione strategica e futura. Il tutto accomunando ancora una volta nel destino la nostra provincia con quella aquilana, rimuovendo la storia, la morfologia e le caratteristiche infrastrutturali del nostro territorio: basterebbe ricordare le recenti calamità naturali, terremoto e neve in primis; la presenza del massiccio del Gran Sasso e del relativo traforo come praticamente unica via di transito tra i due capoluoghi; la distribuzione della popolazione su di un territorio principalmente montuoso e/o collinare. È del tutto evidente come un’analisi così semplice, ma al tempo stesso necessaria, non sia stata fatta dai nostri vertici regionali. Bisogna fuggire da una visione miope ed evitare di fermarsi a rivendicazioni campanilistiche, che limitano la questione ad aspetti che in realtà la impoveriscono. E allora è venuto il momento di dismettere tali panni campanilistici e territoriali di bandiera; di dismettere la casacche di partito e di fazione, e finalmente scendere in campo a difesa del nostro territorio, della nostra salute e della nostra sanità. È un invito che rivolgerò alla prossima conferenza dei Capigruppo del Comune di Teramo, e che sin d’ora estendo al Sindaco dell’Aquila e alla sua assise civica: un consiglio comunale straordinario e congiunto, cui far seguire una commissione speciale permanente intercomunale, alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, affinché quest’ultima venga a relazionare e ad assumersi le proprie responsabilità, consentendo di analizzare a fondo la questione e trovare una soluzione consona al problema. Dobbiamo insieme difendere l’asse territoriale che è stato maggiormente colpito dal terremoto, mettendo in campo azioni e strategie che favoriscano un reciproco e franco arricchimento, anziché arroccarci in rivendicazioni che portano unicamente ad allontanarci dal reale obiettivo che intendiamo raggiungere. Sarà mia premura invitare il neo Ministro Roberto Speranza, con il quale ho già avuto contatti telefonici ed ha dato la massima disponibilità a fare quanto di propria competenza per venire incontro alle necessità del nostro territorio: la priorità assoluta deve essere quella di rivedere i criteri del ddl Lorenzin, affinché sul nostro territorio resti un Ospedale, DEA di II livello. Una scelta resa ancora più necessaria anche dalla conseguenze dell’emergenza terremoto. Non siamo più disposti ad accettare supinamente scelte superficiali e priv di visione strategica, che incidono sulla carne viva , sulla pelle dei nostri concittadini – Gianguido D’Alberto Sindaco di Teramo