TERAMO – A tre mesi dalle consultazioni amministrative, che hanno visto coinvolti 22 comuni dei 47 della provincia di Teramo, si può stilare un bilancio circa la rappresentatività femminile nei comuni del nostro territorio.
In totale le candidate donne sono state 264 a fronte della componente maschile che contava 536 candidati. Le donne candidate nelle sole liste di maggioranza sono state 74, un numero alquanto esiguo rispetto ai candidati di sesso maschile.
Per la prima volta nella storia della provincia di Teramo, da un massimo di tre sindaco donna si è passati ad otto, “il tutto a dimostrazione del fatto che quando viene data alle donne la possibilità di mettersi in gioco – afferma la Consigliera di parità della provincia di Teramo Monica Brandiferri – le donne sanno farsi valere riportando ottimi risultati anche in termini di preferenze. Ciò è confermato dal fatto che le donne candidate a sindaco sono state 10 in 7 comuni (Arsita, Canzano, Morro d’Oro, Mosciano Sant’Angelo, Torano, Torricella Sicura e Tossicia) e in alcuni a contendersi l’ambita fascia sono state, addirittura, solo donne”.
Va evidenziato in tal senso l’aiuto significativo apportato dalla normativa che ha introdotto la doppia preferenza di genere nei comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti e le cosiddette “quote rosa” in virtù delle quali nessuno dei due sessi può essere rappresentato in lista in misura superiore ai due terzi dei candidati. “Ciò ha fatto registrare – continua la Brandiferri – un significativo incremento di figure femminili nelle amministrazioni comunali della nostra provincia ma questo risultato, sebbene importante, è lontano dall’affermazione di una effettiva parità di genere in politica. Le donne devono essere più coraggiose e non sentirsi inferiori e meno preparate rispetto ai candidati uomini; l’effettiva parità non si raggiungerà fino a quando le donne non saranno considerate come un valore aggiunto nelle amministrazioni comunali e non come un ostacolo o un intralcio teso alla sottrazione di poltrone agli uomini”.
Purtroppo bisogna anche prendere atto che sono sempre gli uomini a decidere non solo la composizione delle liste ma anche i ruoli che le donne, una volta elette, dovranno ricoprire, ciò risulta avvalorato dal fatto che spesso vengono assegnate loro deleghe meno rilevanti.
“La parità in politica nella provincia di Teramo – conclude la Brandiferri – rimane un’utopia nonostante si esulti per l’elezione di cinque sindache, dimenticando che i restanti trentanove comuni sono amministrati da uomini. C’è poco da gioire: siamo di fronte ad una finta parità sulla carta, lontana dalla realtà”.