TERAMO – Oggi 13 settembre è iniziato (e subito rinviato) il processo per le inadempienze sulla sicurezza dell’acqua del Gran Sasso, che disseta tutto il teramano, la città di L’Aquila e parte del pescarese. Come Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso siamo qui per ricordare a tutti che se oggi inizia un processo è perché la lotta dei cittadini organizzati in maniera autonoma ha prodotto azioni concrete di vera e propria inchiesta dal basso disvelando documenti, relazioni e notizie che tanti, troppi enti hanno tenuto nei cassetti per anni. Anche oggi divulghiamo informazioni inedite che raccontano, nonostante risalgano ad alcuni anni fa, scenari e fatti estremamente rilevanti ma che non sono state oggetto di comunicazione alla popolazione, ai media e a molti enti, come i comuni:

-UN LABORATORIO DI FISICA “B” A CAMARDA O TOSSICIA: documenti che si susseguono dal 2007 al 2012 rivelano che i Laboratori di Fisica Nucleare intendevano realizzare un “laboratorio B” scavando un tunnel e una sala nel versante aquilano del Gran Sasso (a Camarda) o in quello teramano, ad Aquilano di Tossicia. Come mai questa proposta? Nero su bianco: per allontanarsi dal Parco Nazionale e mettersi in luoghi senza acqua! Una piena consapevolezza delle enormi problematiche che esistono nel Laboratorio attuale, una vera e propria ammissione che a nostro avviso sarà anche utile nei vari procedimenti e che per questo è stata trasmessa alle due procure. D’altro lato l’inchiesta della procura teramana del 2003 a seguito dell’incidente con Borexino aveva già evidenziato tutti i limiti strutturali e gestionali dei laboratori di fisica. 

-ESERCITAZIONE DEL 2008 AVEVA RIVELATO TUTTI I LIMITI: la relazione, letteralmente devastante, dei Vigili del Fuoco dell’esercitazione “Gran Sasso 2008”, ottenuta solo pochi giorni fa dopo un lungo accesso agli atti de “Il Martello del Fucino”, che ringraziamo, in cui si evidenziavano gravissime lacune praticamente sull’intera filiera della sicurezza. Purtroppo dobbiamo prendere atto che ancora nel 2019, a distanza di 11 anni, in caso di incidenti e incendi nella galleria non viene assicurata un’adeguata gestione dell’emergenza e i tunnel non sono state messe in sicurezza entro il 30 aprile 2019 secondo quanto prescritto dal D.lgs.264/2006 (cioè 13 anni fa!). Sugli adempimenti previsti da questa legge siamo riusciti proprio in questi giorni, dopo una diffida dell’avvocato Herbert Simone, ad avere l’autorizzazione dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per l’accesso agli atti. 

Sono passati oltre 10 anni da questi documenti e la situazione di campo è quasi la stessa. Anche sulla trasparenza sono continui gli ostacoli e ci sono ancora tanti documenti che non sono pubblici. Siamo stati noi a sobbarcarci l’onere di reperire quelli di cui finora abbiamo assicurato immediatamente la circolazione e una comunicazione puntuale e trasparente, necessarie a mettere al centro del dibattito pubblico il tema della salvaguardia del bene comune acqua. Se ci fossimo fidati delle dichiarazioni inesatte, inconcludenti ed a volte volutamente ingannevoli di tanti enti ed istituzioni non si sarebbe mossa foglia. Alcune battaglie le abbiamo vinte, come quella contro l’esperimento Sox con materiale radioattivo. Avevamo ragione a protestare, informare e proporre. Sulla pericolosità di SOX, quando ancora ci sono giornali nazionali che non si sono accorti dei documenti e dei fatti arrivando a sostenere ancora nelle scorse settimane che la compianta Nadia Toffa avrebbe diffuso notizie non veritiere, oggi arrivano le parole del Procuratore Capo di Teramo Guerriero che in un’intervista a Il Centro mettono la parola fine anche su quell’argomento (“E non manca di fare riferimento alle sostanze pericolose stoccate nei laboratori: «Ci sono migliaia di tonnellate di sostanze pericolose e lo dicono loro stessi: vorrei sapere, queste sostanze verranno smaltite? E’ stato kafkiano scoprire dalla televisione, durante le indagini, dell’esistenza di una interpellanza parlamentare e di un ministro che riferiva di un esperimento dei russi che volevano utilizzare sostanze radioattive all’interno dei laboratori… e di essere sicuri “tanto sono chiuse in una cassa”, dimenticando che quel laboratorio sta su una faglia geologica primaria… Chernobyl sarebbe stata niente».) Bastava approfondire, leggere gli atti e anche le recenti ricerche su quanto avvenuto a Mayak invece di affidarsi all’ipse dixit interessato di alcuni scienziati come se avessero il dono dell’infallibilità.

Abbiamo criticato la scelta di nominare l’ennesimo commissario, dopo quello che tra il 2004 e il 2008 ha speso oltre 80 milioni di euro senza ottenere nulla se non il ritorno all’opacità del sistema. Abbiamo bisogno che i cittadini siano parte attiva e riconosciuta della gestione dei beni comuni e dei territori. Abbiamo bisogno che le persone che lavorano in modo onesto nelle istituzioni semplicemente facciano il loro dovere. Nell’indagine della Procura di Teramo sono imputati dirigenti dei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso, dell’acquedotto del Ruzzo e della società Strada dei Parchi per non aver preso le dovute precauzioni finalizzate ad evitare la contaminazione delle acque. 

Il processo farà la sua strada e i giudici decideranno se ci sono reati penali. 

Lo stato di degrado e di insicurezza delle strutture è stato però accertato in maniera incontrovertibile dalle perizie e dai NOE e i documenti che abbiamo divulgato sono inoppugnabili.

 Con questo sit-in rimettiamo al centro alcune proposte minime: 1)l’allontanamento delle 2300 tonnellate di sostanze pericolose dai laboratori di fisica (esperimenti Borexino e LVD); 2)l’approvazione della carta delle Aree di Salvaguardia dell’acqua da parte della Regione Abruzzo; 3)la messa in sicurezza dei tunnel.

COM-AQ.REGISTRO UFFICIALE.2019.0010080 (1)