PESCARA – Saranno Gabriele Gravina, Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, il campione del mondo Antonio Cabrini e Mogol, autore e storico paroliere di Lucio Battisti, le tre stelle di punta, domani, venerdì 13 settembre, della settima giornata della Rassegna ‘La Festa della Rivoluzione – d’Annunzio torna a Pescara’, promossa per celebrare i 100 anni dell’impresa del Vate su Fiume dalla Presidenza del Consiglio regionale d’Abruzzo, in collaborazione con il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Comune di Pescara. A ospitare i due eventi in programma sarà piazza Muzii, in pieno centro, a partire dalle ore 18, due appuntamenti rivolti, di nuovo, soprattutto al pubblico dei millennials. “I numeri registrati nelle ultime ore dalla rassegna ci hanno sbalordito – ha commentato il Presidente Sospiri – Migliaia di persone hanno affollato la banchina del Molo nord per gli assaggi dannunziani nei nostri trabocchi, che hanno svelato un aspetto insolito per i cittadini che hanno riscoperto una passeggiata straordinaria della nostra città. Per non parlare dei tantissimi ragazzi che si sono ritrovati in piazza della Madonnina con gli autori della Dc Comics e Marvel. E poi tutti al grande appuntamento con Vittorio Sgarbi all’Aurum, con duemila persone che per due ore hanno assistito alla lectio magistralis attraverso la quale lo storico e critico d’arte è partito dalla politica d’attualità per finire nella storia, portandoci all’Impresa di Fiume, sino all’arte pura, riscuotendo applausi a scena aperta. E a Sgarbi, sicuramente uno dei personaggi più dannunziani del nostro Paese e del nostro tempo, abbiamo donato una bottiglia del Sangue Morlacco di d’Annunzio”. (com/red) (segue)
Domani, venerdì 13 settembre, la Rassegna si aprirà alle ore 18, portando il pubblico a conoscere il d’Annunzio sportivo. In piazza Muzii si svolgerà il convegno ‘Sportivamente d’Annunzio’ per ricordare la nascita dello scudetto nel 1920, inventato proprio da Gabriele d’Annunzio, con l’omaggio di una legenda campione del mondo del calcio. Dalla passione di d’Annunzio per lo sport alla velocità come religione. A condurre l’evento sarà il giornalista Mediaset Gianmarco Menga e ad animare l’evento saranno Marco Impiglia, storico dello sport; Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, e Antonio Cabrini, campione mondiale di calcio 1982.
Gabriele Gravina nasce come imprenditore ma sin dagli anni ottanta si interessa al mondo dello sport, dapprima come accademico quindi ricoprendo cariche nel settore. Dal 1984 al 2000 è, insieme all’imprenditore Pietro Rezza, proprietario del Castel di Sangro, ricoprendone la carica di presidente dal 1992 al 1996 e dal 1998 al 2000. In quel periodo, il sodalizio sportivo dell’omonima cittadina di circa seimila abitanti balza agli onori della cronaca conquistando 5 promozioni nell’arco di un decennio e arrivando a disputare la Serie B, sotto la presidenza di Luciano Russi, realizzando così un vero e proprio ‘miracolo sportivo’. Nello stesso periodo è dapprima consigliere della Lega Professionisti Serie C quindi consigliere federale della FIGC. Dal 1997 al 1999 è membro del consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio della provincia dell’Aquila. Dopo essere stato, per un biennio, membro della Commissione della UEFA per l’Assistenza Tecnica ed Amministrativa, negli anni duemila ricopre in diversi periodi la carica di capo delegazione della Nazionale Under-21, guidando gli azzurrini ai campionati europei del 2004, 2007 e 2009 oltre che ai giochi olimpici di Atene 2004 e Pechino 2008. Dal 2006 è membro del consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Roma e dal 2007 è socio della Fondazione della Cassa di Risparmio della provincia dell’Aquila. Dal 2008 è inoltre docente, presso l’Università degli Studi di Teramo, dei corsi di Management Sportivo e di Organizzazione e gestione degli eventi sportivi. Il 22 dicembre 2015 diventa presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico succedendo così nella carica a Mario Macalli. Viene confermato nell’incarico il 15 novembre 2016, con 55 preferenze. Dimessosi dalla carica il 16 ottobre 2018, viene eletto presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio il 22 ottobre successivo con il 97,2% dei voti.
Antonio Cabrini, classe 1957, è oggi allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore. Campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982. Ritenuto uno dei primi terzini moderni, nonché uno dei maggiori interpreti del ruolo a livello mondiale, legò il proprio nome principalmente alla Juventus, squadra nella quale militò per tredici stagioni a cavallo degli anni 1970 e 1980, e di cui fu capitano dal 1988 al 1989. Insieme al portiere Dino Zoff, allo stopper Claudio Gentile e al libero Gaetano Scirea, compagni di squadra e di nazionale, Cabrini formò una delle migliori linee difensive della storia del calcio. Coi bianconeri ha totalizzato 440 partite e 52 reti, vincendo sei scudetti, due Coppe Italia e tutte le maggiori competizioni UEFA per club: primo giocatore (assieme al già citato Scirea) a raggiungere tale traguardo. In nazionale ha disputato 73 gare realizzando 9 gol, che lo rendono il difensore più prolifico nella storia degli Azzurri. Più volte candidato al Pallone d’oro, si classificò 13º nel 1978.
Alle ore 21, sempre in piazza Muzii, lo sport lascerà spazio alla musica con l’evento ‘Come la parola diventa musica’, musica e poesia, armonie e versi, Concerto che vedrà protagonista il celebre Mogol, autore, produttore discografico e scrittore italiano, paroliere di Lucio Battisti, un momento in cui il racconto, la narrazione di Mogol intervistato dal giornalista Luciano Troiano, Vicedirettore del quotidiano ‘Identità Insorgenti’ di Napoli, si alternerà alla musica del Medit Voices con direzione del Maestro Angelo Valori. Giulio Rapetti, in arte Mogol, nasce il 17 agosto 1936 a Milano. Il suo nome rimarrà per sempre legato a quello di Lucio Battisti, molte delle cui canzoni sono considerate eterne rappresentanti della musica leggera italiana. Mogol è autore di numerosissimi testi, moltissimi successi, per la maggior parte legati proprio alla musica di Lucio Battisti. Quando si parla della cosiddetta professione di ‘paroliere’ si pensa subito, quasi fosse un sinonimo, al nome di Mogol. La sua prolifica attività conta oltre 1.500 testi. Mogol inizia la sua lunga carriera come editore affiancando il padre, Mariano Rapetti, direttore delle edizioni della casa discografica Ricordi. La prima importante affermazione di Mogol risale al 1960, quando si presenta al Festival di Ancona come autore del testo “Non dire I cry”, interpretato da Tony Renis. Il ‘grande momento’ di Mogol arriva nel 1961 con ‘Al di là’: la canzone vince il Festival di Sanremo (cantata da Luciano Tajoli e Betty Curtis). L’inaspettata vittoria al Festival proietta l’autore all’attenzione di molte case discografiche. Nascono così altri successi tra cui ‘Stessa spiaggia stesso mare’, cantata da Mina, ‘Bambina bambina’, cantata da Tony Dallara, prima classificata a Canzonissima 1961. Nel 1963 al Festival di Sanremo Mogol si conferma – qualora ce ne fosse stato bisogno – autore di livello; vince di nuovo una sua canzone ‘Uno per tutte’, portata al successo da Tony Renis. Nel 1965 si ripete con ‘Se piangi se ridi’, composta con l’interprete Bobby Solo. Tra gli altri grandi successi del periodo, oggi storici, vi sono ‘Io ho in mente te’ (Equipe 84) e ‘Sognando la California’ (Dik Dik), fino a stabilire lo strabiliante record di un milione e mezzo di 45 giri venduti con ‘Una lacrima sul viso’, incisa da Bobby Solo nel 1964. E’ alla fine del 1965 che avviene l’incontro con Lucio Battisti. Le prime canzoni realizzate insieme sono indirizzate soprattutto a gruppi e solisti beat. Nel 1969, quando esplode il ‘fenomeno Lucio Battisti’, i due autori si legano artisticamente in modo indissolubile creando una serie di inimitabili perle: ‘Acqua azzurra acqua chiara’, ‘Mi ritorni in mente’, ‘Fiori rosa fiori di pesco’, ‘Emozioni’ e ‘Pensieri e parole’, sono tutti 45 giri che conquistano la vetta delle classifiche. Mogol, insieme al padre Mariano, Sandro Colombini, Franco Dal Dello e, successivamente, Lucio Battisti, fonda l’etichetta ‘Numero Uno’. Il primo disco realizzato è il singolo ‘Questo folle sentimento’ per un nuovo gruppo: la ‘Formula 3’. Con la ‘Numero Uno’ Mogol scrive con e per Lucio Battisti ‘La canzone del sole’, ‘I giardini di marzo’, ‘E penso a te’, ‘Vento nel vento’, ‘Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi’, ‘Anche per te’. Il dopo-Battisti vede Mogol al fianco di Riccardo Cocciante con il quale scrive l’album ‘Cervo a primavera’ e il successivo ‘Cocciante’; poi nascono le collaborazioni con Gianni Bella, Mango, Gianni Morandi, e, ultimo in ordine di tempo, Adriano Celentano. Oltre a proseguire l’attività di autore di testi, Mogol è l’animatore, insieme a Gianni Morandi, della Nazionale Cantanti italiana di Calcio, progetto creato per raccogliere fondi a scopo benefico. Dal 1992 Mogol si trasferisce in Umbria, dove fonda e dirige il C.E.T. (Centro Europeo di Toscolano), un’associazione no-profit per lo sviluppo della cultura e della musica. Il C.E.T., attraverso periodici stage di studio e applicazione, offre a giovani aspiranti autori, musicisti e interpreti l’opportunità di perfezionare le loro attitudini artistiche e, per quanto possibile, realizzare i loro sogni, condotti per mano da docenti d’eccezione, tra cui lo stesso Mogol e, tra gli altri, Biagio Antonacci, Luca Barbarossa, Gianni Bella, Edoardo Bennato, Riccardo Cocciante, Stefano D’Orazio, Niccolò Fabi, Mario Lavezzi, Mango, Raf, Tony Renis, Vince Tempera, Alberto Testa, Gianni Togni, Umberto Tozzi, Celso Valli e Ornella Vanoni.