ROMA – Dalla caponata di melanzane siciliana, alle frittole di maiale calabresi; dalla pastasciutta al sugo di papera umbra, al coniglio alla ischitana, e ancora alle lumache di Belluno e agli zitoni amalfitani. Sono solo alcuni dei piatti tipici regionali che da Nord a Sud si possono riscoprire il giorno di Ferragosto negli oltre 23mila agriturismo italiani. Sono sempre di più quei turisti che scelgono la destinazione di viaggio attratti anche dall’offerta
enogastronomica di qualità o da esperienze legate all’enogastronomia. E quest’anno saranno circa 450mila i vacanzieri che trascorreranno il Ferragosto 2019 in agriturismo all’insegna della buona tavola e del relax all’aria aperta, con un sostanziale aumento del 7% rispetto allo scorso anno. E’ quanto stima la Coldiretti sulla base delle indicazioni di Campagna Amica. “A far scegliere l’agriturismo rispetto alle altre forme di ristorazione è certamente – sottolinea la Coldiretti – l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti. Se la cucina è una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo, sono sempre più spesso offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, ma non mancano – continua la Coldiretti – attività culturali come la visita di percorsi archeologici o
naturalistici”. Il 54% delle richieste di soggiorni, precisa Agriturismo.it, proviene dagli utenti italiani, mentre il restante 46% della domanda arriva dall’estero. Tra gli stranieri, sono i tedeschi (18%) a preferire gli agriturismo italiani in estate, subito seguiti dagli inglesi (16%). Risulta in crescita rispetto all’anno scorso la domanda di francesi e olandesi, che insieme costituiscono il 12% delle richieste totali. La Toscana è la regione preferita da chi sceglie di trascorrere l’estate in agriturismo. E si conferma anche la più cara: un soggiorno in una delle strutture di questo territorio per quattro persone costa in media 121 euro a notte, contro i 72 euro della media nazionale. Al secondo e terzo gradino del podio ci sono Trentino Alto Adige e Sardegna, con quest’ultima che risulta anche la più economica tra le 10 regioni più richieste in questo periodo (78 euro a notte). Liguria, Marche e Sicilia sono le uniche altre regioni in classifica dove il costo del soggiorno rimane sotto i 100 euro a notte. L’Italia, sottolinea la Coldiretti, può contare su una offerta capillare diffusa lungo tutta la penisola con oltre 23mila aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo che sono in grado di offrire un potenziale di più di 253mila posti letto e quasi 442 mila coperti per il ristoro, oltre a 11.700 mila piazzole per l’agricampeggio e a 1.500 attività di fattoria didattica per i più piccoli – (ANSA)