“A cinque mesi dalla scadenza del contratto per la Asl di Lanciano-Vasto-Chieti e a undici da quello per la Asl di Pescara, non sono ancora stati predisposti gli atti di gara per l’affidamento della gestione dei CUP e le preoccupazioni che un servizio così vitale per il sistema sanitario abruzzese si blocchi sono fortissime, specie fra gli operatori del settore, quasi 400 in tutto Abruzzo”. Con queste parole il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli interviene per presentare l’interpellanza, che sarà discussa durante i prossimi consigli regionali, per conoscere lo stato della nuova gara relativa alle attività di CUP presso le Asl della Regione Abruzzo. “Nel 2012 – ricorda Blasioli – venne indetto un mega appalto per l’affidamento a lotto unico dei servizi riconducibili alle attività del centro unico di prenotazione (Cup), presso le Asl della Regione Abruzzo, espletati con modalità front-office allo sportello e con contatto visivo con l’utente che vi si reca e con modalità telefonica, ovvero call center. La procedura di gara venne indetta e curata alla Asl di Lanciano-Vasto-Chieti in qualità di stazione appaltante capofila, fermo restando in capo alle singole Asl deleganti la stipula dei singoli contratti, la verifica della corretta esecuzione delle prestazioni e i pagamenti. Nel bando di gara veniva chiarito, inoltre, che l’appalto, di durata triennale, poteva essere rinnovato per una sola volta per un biennio, per un totale di 5 anni. Parliamo di un affidamento imponente, perché relativo alle quattro Asl e dell’importo di circa 52milioni 500mila euro, riferito all’intera durata contrattuale massima prevista di anni cinque. Aggiudicato l’appalto alla Gpi spa di Trento (di cui fanno parte il Consorzio cooperative sociali Sga di Lanciano oltre al Consorzio Target e alla Exprivia spa), dopo una serie di ricorsi e controricorsi, il 2 gennaio 2015 la prima Asl a sottoscrivere il contratto è stata proprio quella di Lanciano-Vasto-Chieti, seguita da Pescara, l’Aquila e infine Teramo. Tutte hanno già prorogato il contratto e il 31 dicembre 2019 scadrà quello chietino, il primo maggio 2020 quello pescarese, quello aquilano il 31 maggio 2020, e, infine, quello teramano a dicembre 2020. Assodato che il bando non prevede ulteriori proroghe e che i tempi necessari per il primo affidamento furono molto lunghi, circa due anni tra istruttoria e la prima firma, è forte il timore delle centinaia di lavoratori che da anni, ormai, sono il motore dei servizi Asl. Quale sarà il futuro dei Cup della Regione? Cosa ne sarà dei lavoratori attualmente impiegati? Quale procedura sarà attivata se non si riuscirà per tempo a predisporre un nuovo bando? Sono queste le domande che ho posto, in una interpellanza, al presidente Marsilio e che, credo, meritino risposte certe e urgenti. Inoltre, ho anche chiesto di sapere se e quando verranno ascoltate le organizzazioni sindacali, un passaggio preliminare imprescindibile, dato che hanno già manifestato vari problemi per le modalità contrattuali applicate dalle diverse società al personale. In particolare, le criticità evidenziate furono quelle relative al mantenimento dei livelli occupazionali ad oggi preesistenti alle medesime condizioni economiche, anche attraverso il consolidamento del lavoro supplementare svolto; all’applicazione di un unico CCNL sottoscritto dalle OO.SS. confederali maggiormente rappresentative; e alla tutela della professionalità e relativa applicazione di adeguati livelli retributivi e contrattuali”.