TERAMO – L’arretramento della Stazione Ferroviaria è diventato un problema spinoso. All’interno del Bando delle Periferie non ci sono più le risorse necessarie, i famosi 605.000 euro di cofinanziamento pubblico, finiti altrove. Il Sindaco Gianguido D’Alberto sa che questo complica le cose e  ha chiesto una rimodulazione al Ministero e a RFI. “Con RFI decideremo il da farsi. Resta l’aspetto che non possiamo creare una frattura tra il quartiere Stazione e l’area del Centro, ma bisogna creare un interscambio, una connessione. Ogni intervento deve tener conto della necessità di connettere l’area con il centro cittadino”. Il Primo cittadino poi sulla possibilità di chiedere un mutuo non si scompone. “Ragioneremo con RFI, e rimoduleremo il progetto con il Governo. Prima di andare a trovare altre risorse altrove, cerchiamo di far fruttare i 16 milioni già a disposizione”.
Intanto in Comune si va avanti con un altro progetto, cercando di recuperare il tempo perduto: si tratta della gara di affidamento dei servizi per la rete Gas, di cui il Comune di Teramo è capofila e stazione unica appaltante (ricordiamo l’assegnazione di risorse in Consiglio comunale con la votazione dell’assestamento di bilancio). Una gara molto complessa: ieri una riunione con l’Assemblea dei Sindaci dell’Atem (ambito territoriale minimo per la gestione del gas) dove si è stabilito il termine del 31 agosto come data ultima per ottenere tutta la documentazione da parte dei 48 comuni. Dopo si partirà con la gara che si svolgerà in due fasi: la prima fase sarà il monitoraggio e censimento degli impianti su territorio provinciale, poi ci sarà la fase della gara effettiva. “Si tratta di un qualcosa di fondamentale per ristabilire la corretta gestione e la legittimità di un servizio, ma anche per avere risorse adeguate nei bilanci comunali. Perché attualmente i gestori sfruttano il nostro territorio e rispetto alla quota di sfruttamento, quello che restituiscono in termini di somme è ridicolo”.