PINETO. “Nessun indebitamento, solo scelte portate avanti con lungimiranza e che porteranno l’ente a ridurre le spese nel lungo periodo. I costi legati alla voce ‘informatica’ nel bilancio del Comune di Pineto, ad esempio, non fotografano assolutamente uno sperpero o un aumento ingiustificato delle uscite. Nel consuntivo 2018 la spesa di tale capitolo era di 158 mila euro, nel 2019, dopo la variazione, è passata a 173mila dato che il capitolo era stato sottostimato in virtù della previsione dell’assunzione di un informatico, con contratto part-time, già dai primi mesi dell’anno, mentre l’assunzione è slittata e avverrà probabilmente a settembre. Questa nuova risorsa farà ridurre alcune spese di assistenza che si hanno attualmente, con una ovvia riduzione dei costi in futuro. Inoltre ci sono stati imprevisti come l’acquisto di nuovi pc e altro materiale. Si tratta di un tema complesso e che contempla numerose voci”. Replica con queste parole l’Assessore al Bilancio del Comune di Pineto, Claudio Mongia, alle polemiche sollevate a mezzo stampa dai consiglieri di minoranza pentastellati a seguito del secondo Consiglio comunale di Pineto della nuova consiliatura. “Non si tratta di un bilancio ‘squilibrato e ingessato’ – prosegue Mongia – come il gruppo di minoranza intende far credere, è anzi frutto di scelte ponderate e attente. Queste valutazioni risultano essere polemiche vuote e parole dette senza approfondimento alcuno della materia, ci sollecitano l’assunzione di un agronomo quando abbiamo affidato il servizio da tempo alla Res Agraria ad esempio. Prima di polemizzare sarebbe opportuno analizzare nel dettaglio le questioni”. Sulle polemiche relative l’erosione marina, il vicesindaco Alberto Dell’Orletta torna a ribadire come si tratti di un problema complesso la cui competenza è sovracomunale. “Le risorse regionali sinora ottenute, circa 950mila euro, – commenta il vicesindaco – non sono sufficienti. Per chiarire ogni aspetto abbiamo risposto alle interrogazioni presentata nel merito con un puntuale excursus sulla vicenda a partire dagli interventi effettuati nel periodo 2010-2019 che sono opera della Regione Abruzzo, realizzati indirettamente per il tramite del Comune di Pineto. La campagna elettorale è terminata e non fa onore alle opposizioni strumentalizzare politicamente la questione erosione”. “Nello studio condotto dall’ente regionale – si legge nella risposta all’interrogazione – relativo al rischio morfologico e socio economico della fascia costiera abruzzese, il tratto di litorale comunale compreso tra la fascia costiera a nord della foce del torrente Calvano e il confine con il comune di Silvi è stato classificato a rischio elevato. Dal 2009 a oggi lo scenario si è sviluppato su tre fronti: gli interventi conclusivi la programmazione regionale con la realizzazione del ripascimento con 250mila mc di sabbia grazie ai fondi CIPE (2.400mila euro); gli interventi urgenti a garanzia della riapertura delle stagioni balneari 2016/2019 pregiudicate da avversi eventi meteorologici con 430mila euro di fondi regionali e la verifica, attraverso la redazione di uno studio di fattibilità, delle opere a difesa della costa da inserire nella nuova programmazione regionale (45mila euro) affidato all’ing. Paolo Di Girolamo. L’interrogazione dei 5Stelle è priva di pregio tecnico e giuridico in quanto i risultati del monitoraggio sono tutti contenuti nello studio dell’ingegnere che loro dovrebbero conoscere perfettamente e che in ogni caso sono superati da questo studio che costituisce la prova della consapevolezza che nel tratto di litorale a nord della foce del Calvano non può che intervenirsi con opere di difesa rigida”. “I ripascimenti effettuati, infatti, – continua Dell’Orletta – non possono essere considerati risolutivi, ma efficaci per garantire l’operatività ad alcune concessioni demaniali. Quanto alla progettazione e alla programmazione di opere di difesa della costa sono stati assegnati da parte della Regione Abruzzo solo 950mila euro. L’ing. Di Girolamo ha evidenziato delle criticità come la forte antropizzazione del tratto di costa a nord del Calvano con abitazioni vicine alla spiaggia che non consentono di effettuare tentativi di protezione verso l’entroterra. Per Di Girolamo le soluzioni sono due: o i pennelli con chiusura a T o barriere longitudinali emerse. Tali considerazioni si ritrovano nella guida MATTM-Regioni che analizza le tecniche attuabili e nella quale si sottolinea come occorra tener contro che ogni opera che modifichi l’andamento naturale della costa va attentamente studiata per gli effetti negativi, in parte sconosciuti che potrebbero esserci per questo le opere vanno iniziate e terminate per lotti funzionali e funzionanti. Per l’attuazione della prima fase individuata da Di Girolamo, quindi il procedere con opere rigide a mare, – aggiunge il vicesindaco con delega al demanio Dell’Orletta – se da una parte potrebbe essere considerato inevitabile, dall’altra potrebbe provocare, come i tecnici sostengono, effetti negativi e da vagliare con cura. Non basta la volontà, non bastano i confronti e gli studi, per garantire gli interventi sarà necessario che la Regione stanzi ulteriori fondi oltre i 950mila euro già assegnati. Va inoltre precisato che, relativamente al ripascimento, norme alle mano, è doveroso parlare di ripristino e in ogni caso gli interventi effettuati sono stati tutti finanziati dalla Regione”. “A tal riguardo lunedì 29 luglio in Regione, su mia iniziativa, – conclude il vicesindaco – la Regione ha convocato un tavolo operativo tra tutti i soggetti interessati, quindi alla presenza anche degli operatori nonché dell’AMP, nel corso della quale i primi hanno evidenziato le loro perplessità riguardo la soluzione consigliata (tra le due prese in considerazione) dall’ing. Di Girolamo, ossia quelle della realizzazione di pennelli con chiusura a T ritenendo preferibile la seconda soluzione proposta, ossia l’installazione di scogliere emerse. La Regione, quindi, vero centro decisionale della questione, ha ritenuto opportuno convocare nei prossimi giorni un tavolo prettamente tecnico che rappresenta il momento decisivo della scelta da operare che sarà quella che offrirà maggiori garanzie scientifiche avendo l’amministrazione chiesto in ogni caso di approfondire il tema relativi agli effetti e ai tempi di riverbero sulla costa centro sud del paese qualsiasi sarà la scelta tecnica che si andrà a compiere”.