TERAMO – Mentre un piccolo comune di poche migliaia di anime ha già asfaltato in pochi mesi ben 11 km di strade (e ne avrà ancora per altri ancora), in pratica l’intero fabbisogno del capoluogo di provincia, a Teramo (55 mila anime) per contro si galleggia quotidianamente ancora su buche e dossi, per di più con frequenti richieste di risarcimento per le conseguenti cadute. I lavori di riasfaltatura, peraltro a pezza (non saranno del tutto uniformi), dovrebbero partire a settembre se Dio vorrà. Il paradosso poi è alimentato anche da altri comuni limitrofi a quello teramano: nel paradiso di Torricella Sicura (2.625 anime) ad esempio, il sindaco Daniele Palumbi ha fatto già asfaltare 3,6 km di strade (Sp 50), tappando buche con materiale appropriato e non usando il criterio delle toppe, a settembre poi sarà la volta di altri 4 km (Sp48/A) e altri ancora su un’altra arteria. Strade silenziose immerse nel verde che approdano a centri poco strategici ma con asfalti neri come la pece e invidiabili per un automobilista-pedone del capoluogo. Sì, saranno strade provinciali, ma il paradosso resta, soprattutto quando poi si viene scoprire che l’ente di Via Milli finora non ha previsto lavori sulle sue arterie di competenza che insistono sul comune di Teramo, tranne qualcosa a Miano. Sicché mentre a Civitella e Torricella, solo per fare due esempi, si ride a Varano (frazione di Teramo) si piangono lacrime amare, tanto che un comitato ha in mente di portare avanti manifestazioni eclatanti, a partire dal blocco stradale. L’ex assessore comunale Giorgio Di Giovangiacomo, ente capofila della protesta, parla di una strada (la Sp 18) che ormai di tracciato non ha più nulla: “Ci sono sbalzi enormi, una via che è diventata impercorribile, quindi sarebbe da chiudere; una situazione insostenibile e pericolosa per i trasporti urbani e per i pullmini scolastici”. Tempo fa l’ex assessore compì un sopralluogo congiunto con i tecnici comunali ma poi non se n’è fatto più nulla. L’orientamento provinciale, fa intendere, è quello di mettere in cattiva luce il Comune perché questa strada viene considerata nell’immaginario collettivo a tutti gli effetti comunale vista anche la prossimità con Teramo città. A suffragare tale ipotesi di un presunto dualismo che sa molto di politico, Comune-Provincia, “c’è anche l’esempio di Ponte Vezzola” fa capire l’assessore comunale Valdo Di Bonaventura. Il miracolo di Civitella del Tronto è dettato anche dalla oculatezza che ha avuto Cristina Di Pietro nel redigere il bilancio “e per via del nostro indice di indebitamento basso, pertanto abbiamo potuto contrarre mutui agevolmente, nel nostro Piano Asfalti infatti sono contemplati 700 mila euro, quasi come il Comune di Teramo che ha messo a disposizione per le centinaia di km di strade ridotte perlopiù a colabrodo 800 mila euro lorde per 11-12 o forse 13 km lavorate non in maniera uniforme, ma con tappetini di 20-30 mt, come ha riferito l’assessore Valdo Di Bonaventura. Di Pietro sfodera l’arma del turismo: “E’ importante per noi avere strade buone, abbiamo aperto il Parco Avventura e stiamo lavorando sul percorso Gole del Salinello-Civitella da percorrere anche in mountain bike”.
Maurizio Di Biagio