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Fateci caso: certe volte sembra che tutto accada per effetto di un Disegno Superiore.

Certo è che la scomparsa di due grandi della cultura come Andrea Camilleri e Luciano De Crescenzo hanno ammutolito le sguaiataggini, le insensate attualità che si ripetono senza lasciare alcuna traccia degna di questo nome.

Pensateci un po’: una filosofia, condita di un pizzico di sarcasmo e delle massime che permettevano ad ogni italiano di percepire Napoli come la capitale di una saggezza diffusa come ci ha abituato Luciano De Crescenzo ed una raffinata osservazione chiara e lucida degli accadimenti, riferiti ad un’altra Sicilia, che non avrebbe potuto essere meglio argomentata se non da quella mente arguta che possedeva Andrea Camilleri, hanno per un lasso di tempo breve, ma gigantesco nel suo effetto deflagrante, oscurato i selfie.

Mi aveva colpito qualche tempo fa una battuta che sembrava uscita da un film western, anche se riveduta ed aggiornata: “quando un uomo che porta avanti un ragionamento, incontra un altro uomo che parla con gli slogan, quello che usa il ragionamento è un uomo morto”.

Questa affermazione è densa di grande significato: noi oggi siamo abituati ad esprimerci con frammenti di frasi, quasi non completiamo una comunicazione e per giunta ci irritiamo quando chi ci ascolta “non coglie al volo” ciò a cui vogliamo riferirci.

Da qui alla dichiarazione tranchant che non ammette repliche, il passo è breve.

De Crescenzo aveva riportato in auge i massimi pensatori greci che avevano reso consapevoli anche i contemporanei che determinate visioni dell’essere e del relazionarsi all’altro sono concezioni dell’esistere che non conoscono il logorio del tempo.

Ecco, allora, per rendere meglio assimilabile un concetto, il fare ricorso alla metafora, che poi altro non è che un comunicare in modo da trasmettere un messaggio destinato a restare vivo ed in grado di alimentare la introspezione, la conoscenza di sé.

Gesù, del resto, nei suoi tre anni dedicati alle predicazioni, ci ha lasciato in dono delle parabole che avevano il privilegio di far ragionare le folle che si riunivano per ascoltarlo e, quando gli stessi apostoli lo interrogavano, ponendo a Lui questioni che somigliavano un po’ tutte, con un esordio che era: “Maestro, ma allora tu ci stai dicendo che noi dovremmo comportarci….?” Come rispondeva Gesù? : “Tu l’hai detto!” nel senso che Lui non aveva imposto nulla mentre la persona era arrivata da sola a determinate conclusioni, perché aveva maturato in sé un ragionamento.

Ecco la parola chiave che è a rischio di estinzione, oggi: il ragionamento.

Certamente personaggi che hanno speso la loro vita per farci riflettere, anche con l’impiego di arguzie e di motti di spirito, sono individui che avrebbero dovuto accompagnarci ancora a lungo! Addio Andrea e Luciano, due giganti del pensiero!

Ernesto Albanello