PESCARA – Dopo la violenta grandinata che ha provocato danni e feriti, su Pescara si è abbattuo un violento nubifragio. Ovunque si registrano allagamenti. Strade ridotte a fiumi in più punti del capoluogo adriatico. In pieno centro acqua fino a 10cm. Disagi alla viabilità. In tilt i centralini dei Vigili del Fuoco e della Polizia Municipale, che stanno gestendo le numerose richieste di intervento. Ai colli si è creata una frattura nel manto stradale e il sindaco, Carlo Masci, ha attivato la somma urgenza per il ripristino.
Situazione critica all’ospedale di Pescara. L’acqua ha invaso il piano terra e ha costretto allo stop delle sale operatorie. Sono in corso verifiche sugli ascensori per valutare se è possibile gestire le urgenze. Completamente allagati i seminterrati. Fuori uso le cucine, la farmacia e i parcheggi. Nel parcheggio dipendenti l’acqua ha raggiunto i due metri: decine le auto distrutte. Alcune persone sono riuscite a mettersi in salvo dai veicoli trascinati dall’acqua. Una ventina di automobili sono sommerse da circa 2 metri d’acqua nel parcheggio dipendenti dell’ ospedale Il parcheggio, secondo le testimonianze, si è riempito d’acqua rapidamente. I sommozzatori sono in azione. “Ragionevolmente non dovrebbero esserci persone nelle auto perché il guardiano ci ha detto che non c’era nessuno e le luci accese dei mezzi sono dovute al corto circuito provocato dall’acqua”, dice il manager Asl Armando Mancini.
E’ stato attivato in mattina il Centro operativo comunale (Coc) . Il sindaco, Carlo Masci, parla di un fenomeno straordinario, “una pioggia così intensa preceduta da una grandinata violentissima. La città – dice – è impraticabile. Vigili e operai sono tutti in strada, ma non sono sufficienti a gestire l’emergenza. Ho già contattato la Regione per ottenere la richiesta di risarcimento danni”.
“Un fenomeno mai visto, mai ricordato. Ci troviamo di fronte ad una situazione meteorologica nuova”. Lo dice all’ANSA il comandante della Polizia municipale di Pescara, Carlo Maggitti, impegnato con i suoi uomini a gestire l’emergenza maltempo. “Ci sono situazioni di criticità un po’ in tutta la città – dice – stiamo intervenendo per liberare persone bloccate nelle auto in mezzo all’acqua, ma abbiamo difficoltà a muoverci con i nostri mezzi. Le strade sono ridotte a fiumi. I centralini dei soccorsi sono intasati”.
“Sembrava un bombardamento. Improvvisamente gli allarmi hanno iniziato a suonare, le persone a correre e si sentiva il rumore dei vetri che si rompevano”.
Così alcuni giornalisti, impegnati in una conferenza stampa alla Regione Abruzzo, a Pescara, raccontano la violenta grandinata che ha colpito in tarda mattinata il capoluogo adriatico.
“Stavamo salendo le scale – dicono – quando abbiamo iniziato a sentire dei rumori ripetuti e violenti, come fossero colpi di arma da fuoco. Poi le finestre dello stabile si sono rotte. A
quel punto abbiamo raggiunto l’uscita e, restando al riparo, abbiamo visto la grandine, grande come arance o palline da tennis, che cadeva con violenza sulle auto e in strada. C’erano persone che scappavano, automobilisti che percorrevano strade contromano per mettersi al riparo”.
“Il fenomeno, violentissimo – aggiungono – è durato circa cinque minuti. Poi è arrivata una pioggia intensa. Nei minuti successivi, girando per la città, lo scenario era apocalittico: ovunque – concludono – vetri infranti, auto danneggiate, persone in lacrime”. (ANSA).