Non è una notizia: diciamo che è la ratifica di un fatto certo e di una scelta ampiamente anticipata dal nostro sito. Ad Emilio Capaldi non è stato rinnovato il contratto: era nell’aria da tempo, non da tantissimo tempo per la verità, perché inizialmente gli intendimenti societari erano di tutt’altro avviso. Certo, c’erano cose più urgenti da dover assolvere, all’epoca, e poi, in realtà, come si sia sviluppata la vicenda tra le parti resterà comunque cosa loro, riservata. Noi siamo certissimi del fatto che il “nuovo” Teramo s’è privato di una figura altamente professionale ed onesta, voluta in società da un altro grande professionista del pallone, che era ed è Giorgio Repetto. Se le strade con il dirigente pescarese si divisero subito, però, quelle con Capaldi, no: diciamo che Emilio si è fatto carico, come meglio non avrebbe potuto, del periodo più difficile della società, nel quale l’impegno di Luciano Campitelli è stato determinante non meno della professionialità dell’ex D.G., bravissimo a governare ogni situazione, da quella difficile a quella difficilissima. Troverà sistemazione adeguata, Capaldi, ne siamo certi, ma sarebbe stato davvero più giusto se gli intendimenti societari li avesse conosciuti per tempo: sarebbe stato il modo migliore per dirsi: “arrivederci, chissà…“. Detto ciò non intendiamo disconoscere alcuna qualità al bravo, serio, serissimo e altrettanto onesto, Massimo Spinozzi, che da domani, da segretario, opererà per il Teramo Calcio. Tornerà nel mondo professionistico da dove iniziò a spulciare le prime carte federali alla corte del teramano-giuliese Claudio Di Giustino, ai tempi di Sandro Quartiglia presidente del Giulianova. Seguì la lunga esperienza a San Nicolò e poi nel San Nicolò-Notaresco: mai una parola fuori posto, mai un errore, mai nulla che potesse comprometterne la indiscussa ed indiscutibile professionalità. Maturerà presto per le cose che dovrà conoscere nei Pro, ne siamo certi. Non possiamo che formulargli un grosso in bocca al lupo, senza dimenticare di salutare con una calorosa stretta di mano Emilio Capaldi, che adesso potrà, finalmente, consumare una pizza con chicchessia, liberamente, in città.