TERAMO – C’è un terzo indagato per la tragica morte di Mohamed, è il primo assistente bagnante al quale si sarebbe rivolto l’amico Said, appena uscito dall’acqua. Due sono maggiorenni. Il terzo indagato ha diciassette anni.
Il ragazzino ha sostenuto, nel corso della deposizione resa davanti al comandante della Guardia costiera di Giulianova, Claudio Bernetti, di non essere stato creduto nel suo drammatico racconto e questo potrebbe spiegare il ritardo con il quale sono usciti i soccorsi, circa due ore dopo, non solo da parte dei mezzi della Guardia costiera, ma anche i sommozzatori dei vigili del fuoco e della croce rossa e l’elicottero della Capitaneria di Porto giunto da Pescara.
Questa mattina, intanto, in occasione della festa del mare, alle 10, a Giulianova è stato osservato un minuto di raccoglimento per il 14enne, mentre barche e pescherecci hanno fatto sentire le loro sirene, su organizzazione di Walter Squeo, consigliere dell’Ente Porto di Michele Artone, della pesca a strascico e il Consorzio vongolari Cogevo.
Lunedì prossimo, gli amici di Mohamed si ritroveranno in piazza Sant’Anna, per raggiungere tutti insieme Villa Mosca, il quartiere dove da 7 anni viveva Mohamed.
La Moschea Islamica inoltre, la prossima settimana, aprirà le porte del Tempio di San Nicolò a Tordino a tutti coloro che vorranno dare l’ultimo saluto al ragazzo, prima di tornare con la madre in Marocco. Mohamed dopo il “lavaggio” sarà vestito di bianco come vuole la tradizione Islamica. Come l’angelo rappresentato nella sua ultima foto postata sui social poco prima della tragedia.
di Elisa Leuzzo