TERAMO – Sono due le inchieste aperte sulla tragedia che ha visto morire Mohamed.
La prima, sull’incidente in mare, condotta dalla procura minorile, per il coinvolgimento di due minorenni; la seconda, della procura di Teramo, sulla macchina dei soccorsi.
La prima, sull’incidente in mare, condotta dalla procura minorile, per il coinvolgimento di due minorenni; la seconda, della procura di Teramo, sulla macchina dei soccorsi.
Sicuramente ci saranno indagati nella vicenda considerato il racconto dell’amico che è riuscito a salvarsi, gli ultimi minuti di vita di Mohamed infatti, rivivono nel racconto di Said, l’amico che era con lui in mare e che è riuscito a scampare alla tragedia.
I due amici hanno sfidato il mare Forza 3 di lunedì mattina allontanandosi a largo con un materassino. Dopo circa un’ora in acqua, la distanza tra loro e la riva era di un paio di centinaia di metri. Un’ondata ha fatto ribaltare il gonfiabile, i due sono finiti sott’acqua e Mohamed, che non sapeva nuotare, spaventato si è aggrappato all’amico Said: “Quando si è aggrappato a me sono andato a fondo con lui – ha raccontato Said – poi sono riuscito a risalire e non ho piu visto Mohamed, con fatica ho raggiunto subito la riva e ho chiesto aiuto al bagnino, a tanti, ma nessuno mi ha creduto, nessuno ha fatto niente…”
Elisa Leuzzo