ATRI – Il Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, sconcertato dalle ultime dichiarazioni divulgate a mezzo stampa circa il Commissariato di Atri, cerca di mettere ordine sulla questione chiarendo alcuni punti. “La comunicazione del Ministero dell’Interno – dichiara il primo cittadino – esiste eccome, e già solo metterla in dubbio da parte del Sindaco di Roseto, si traduce come un non rispetto della mia persona, del mio ruolo e dell’ente che rappresento. A differenza di quanto si vuol sostenere, inoltre, non è affatto vero che il Commissariato è più necessario sulla costa, se si pensa che in occasione dei Comitati di Ordine e Sicurezza, anche l’Arma dei Carabinieri si è chiaramente espressa nel confermare il parere contrario al trasferimento del Commissariato di Atri perché in quell’ambito territoriale insistono a breve distanza l’una dall’altra, due Compagnie dei Carabinieri (Giulianova e Alba Adriatica) e, come si legge in una loro comunicazione, ‘rappresenta, a riguardo, di aver effettuato una attenta analisi della situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica, riferita ai territori della fascia teramana e, dallo studio è emerso che, a fronte di un aumento della popolazione negli ultimi anni, l’andamento della delittuosità, secondo i dati statistici, nel medesimo arco temporale, ha registrato una riduzione dei delitti in generale. Il quadro sopra descritto conferma, la perfetta aderenza alla esigenze operative e di sicurezza pubblica del dispositivo delle forze di Polizia nell’area interessata’”.
“Sempre in merito alle dichiarazioni del Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Sabatino Di Girolamo – prosegue Ferretti – non è affatto vero che i sette comuni costieri avrebbero manifestato la necessità del Commissariato a Roseto, basti pensare che i Comuni di Pineto e Silvi si sono espressi chiaramente per il mantenimento ad Atri del presidio, il Comune di Tortoreto lo rivendica sul suo territorio e gli altri comuni non si sono espressi. Il sottoscritto e il Comune di Atri, inoltre, della questione non ne ha mai fatto una uso campanilistico, né tantomeno politico come si vuol far credere, ma ha sempre fondato le sue rivendicazioni su logiche territoriali e di pubblica sicurezza confermate anche dall’Arma dei Carabinieri. Sembra infatti paradossale che passi per campanilistica la posizione del Comune di Atri, appoggiato da altri 10 comuni, dal Comune Capoluogo e dalla Provincia di Teramo, mentre si vuol far passare per logica l’ipotesi di Di Girolamo confermata solamente dal Comune di Roseto, tra l’altro a maggioranza, e che lui stesso ha buttato nel baratro dell’isolamento”.
“Alla luce della situazione attuale e per logica – aggiunge il primo cittadino – le possibilità sono due: che il Commissariato resti in Atri nella struttura attuale o che si proceda, come indicato dal Ministero dell’Interno, alla costruzione del nuovo commissariato nella città ducale, fondato su finanziamenti e tempistiche certe, giacché le soluzioni proposte dal Sindaco di Roseto sarebbero, come più volte ribadito, o quella di una porzione di un condominio con 14 abitazioni (non a norma antisismica, il cui regolamento condominiale non prevede l’istituzione di un Commissariato, i cui condomini sembrerebbero contrari, con un parcheggio sotterraneo soggetto a possibili allagamenti e che prevedrebbe peraltro, ingresso e uscita in comune con la popolazione civile e il passaggio su una parte della piazza pubblica che collega la struttura al parcheggio) ciò senza sottacere le menzogne dette da Di Girolamo nel Comitato di Ordine e Sicurezza. Il 13 marzo scorso asserì che la struttura era di sua proprietà, correggendosi poi, a seguito delle mie osservazioni, che l’avrebbe acquisita il successivo 16 marzo presentando il relativo atto. Nel successivo Comitato di Ordine e Sicurezza del 23 aprile, su mia indicazione, lo stesso Di Girolamoasserì che la proprietà non era stata acquisita, ma che si trattava di un mero formalismo e che il rogito sarebbe stato stipulato il successivo 16 maggio, anche tale dichiarazione non è meritevole di considerazione se si pensa che ad oggi, la struttura non è stata ancora acquisita. L’ultima proposta del Comune di Roseto altro non è che la promessa di una promessa, formalizzata nell’assise civica del 2 maggio scorso che prevede semplicemente l’individuazione di un terreno ove costruire un ipotetico commissariato senza alcun finanziamento alla base e nessuna tempistica concreta”.
“A differenza di Di Girolamo – conclude Ferretti – io non ho mai mentito e sono fortemente rispettoso delle istituzioni, tanto che se il sindaco di Roseto mi facesse una richiesta di accesso agli atti per visionare la lettera del Ministero, la riceverebbe in meno di 24 ore, a differenza sua a cui ho fatto una richiesta di accesso agli atti sulla vicenda del Commissariato lo scorso 6 marzo e ad oggi al mio ente non è ancora arrivato nulla. Pubblicherò anche quella richiesta”.