Tra bonifiche varie ed immagine da ricostruire, chissà come l’avranno presa Luciano Campitelli, Ercole Cimini e chi faceva parte di quel gruppo che (parte era lì, alla conferenza stampa di Andrea Iaconi) ancora oggi opera per il Teramo Calcio, almeno fino al 30 giugno? Parlo di Capaldi, di De Antoniis, di Di Battista, di Mignini, di Schiappa, di Testa, di Parnanzone, di Volponi e dei consulenti vari, non dimenticando il “mitico” Benedetto Presante che, pur non avendo messo la sciarpa al collo del presidente o del G.M, è da sempre parte integrante della società biancorossa, almeno fino a ieri. Si discute della buona fede? Assolutamente no, ma della leggerezza di certe affermazioni, sì. In fondo l’operazione milionaria era stata pensata, costruita e portata a termine brillantemente, senza preventive bonifiche, visto che in giro c’era (e c’e’) tantissimo di meno buono. Probabilmente in un assetto ben definito che arriverà, il Teramo Calcio gestirà meglio anche le “virgole”, ma che ascoltando determinate affermazioni Luciano Campitelli in primis non abbia fatto salti di gioia, è cosa certa, comprensibile e condivisibile. Oggi, in fondo, le certezze sono appena due: Franco Iachini e Andrea Iaconi, il quale, ad esempio, avrebbe già dovuto sollevare dall’incarico Emilio Capaldi, se per scelta propria o aziendale non interessa. Non è casuale, infatti, che Sandro Federico (quindi Andrea Iaconi) abbia preso contatti con il segretario del S.N. Notaresco, Massimo Spinozzi (bravo), trovando pure terreno fertilissimo. In questa situazione entra in gioco anche la figura terza del Presidente Salvatore Di Giovanni, o no? Ecco: è da queste angolazioni che le situazioni dovranno migliorare, nel rispetto dovuto alle professionalità altrui (tutte), di ieri e di oggi, che non sono cose soltanto astratte. Per il resto è sacrosanto sognare ad occhi aperti, ci mancherebbe!