ROSETO – “Roseto ha perso la possibilità di avere il Commissariato di Pubblica Sicurezza come purtroppo avevamo ampiamente previsto e cercato in tutti i modi di far comprendere al Sindaco, Sabatino Di Girolamo, alla sua maggioranza e a parte della minoranza che votò quella delibera definita “storica” dal primo cittadino nel corso del Consiglio Comunale del 2 maggio 2019 nella quale, in sostanza, non si riuscì ad individuare una sede idonea per l’eventuale approdo del Commissariato di P.S. a Roseto degli Abruzzi, se non dei locali all’interno di un condominio di cui il Comune, tra l’altro, non aveva neanche la proprietà e nei quali non poteva fare dei lavori di sistemazione e adeguamento, ed una “molto ipotetica ipotesi di costruzione di una sede entro il 31 dicembre 2022” di cui non vi è traccia alcuna di un progetto o di un imprenditore interessato ad un accordo urbanistico pubblico-privato” dichiara l’ex Sindaco, oggi Capogruppo del Movimento Politico di centro-destra “Avanti per Roseto-Roseto al Centro”, Enio Pavone.
“Essendo realmente interessati, come tutta la Città di Roseto degli Abruzzi, a far sì che il Commissariato di P.S. potesse essere dislocato sul nostro territorio, insieme al solo Consigliere Angelo Marcone, ci siamo astenuti dal votare la delibera proposta dal Sindaco Di Girolamo in quanto la ritenevamo assolutamente inadeguata e priva di ogni reale contenuto…e oggi il tempo ci ha dato ragione!” prosegue Pavone. “Non ci limitammo però a non votare, fornimmo infatti una serie di suggerimenti su quale sede poter adibire al Commissariato di P.S., e indicammo la “Casa Campanella” nella zona sud di Roseto degli Abruzzi, dove si stanno completando i lavori di adeguamento con circa 600 mila di spesa a carico del Comune”.
“Purtroppo però il Sindaco Di Girolamo non volle darci ascolto e formulò delle proposte per il dislocamento del Commissariato da Atri a Roseto infondate e discutibili, tant’è che il Ministero le ha bocciate. Oltre al danno però c’è stata anche la beffa visto che il modo di agire del primo cittadino rosetano ha isolato il Comune di Roseto degli Abruzzi dall’intero territorio, sia nelle sedi ufficiali che non, ed in particolare dai 10 sindaci del comprensorio che si sono schierati apertamente per la permanenza ad Atri del Commissariato ed in seno ai Comitati che si sono espressi in favore delle posizioni atriane” continua il Capogruppo del Movimento Politico di centro-destra “Avanti per Roseto-Roseto al Centro”.
“Addirittura il Sindaco Di Girolamo non ha saputo far valere le ragioni di Roseto nemmeno con il Comune di Teramo, del suo stesso colore politico, che si è schierato per la permanenza a Atri del Commissariato. Ci saremmo poi aspettati anche un coinvolgimento della minoranza con l’obiettivo di far valere sinergicamente le nostre ragioni con il Presidente della Provincia, ma anche qui Di Girolamo si è dimostrato “sordo”, mentre a Atri, solo per fare un esempio, maggioranza ed opposizione Pd hanno lavorato assieme per mantenere il Commissariato. Così oggi l’azione sbandierata in pompa magna nel Consiglio Comunale del 2 maggio dall’Amministrazione Ginbole-Di Girolamo si è rivelata un fiasco completo che non ha portato ad alcun risultato visto come è stata condotta e cosa proponeva Atri” sottolinea Enio Pavone.
“Altro pugno nell’occhio per la nostra collettività e l’intero territorio si sono rivelate infine le affermazioni del Consigliere Angelini che, nel Consiglio del 2 maggio 2019, dichiarò che <<la collettività rosetana avrebbe dovuto ringraziare l’On. Tommaso Ginoble che stava lavorando da due anni nel sottobosco della politica romana e all’insaputa di Atri>>. Tali dichiarazioni, del tutto sprovvedute ed offensive verso le istituzioni e l’intera operazione, hanno messo nel più totale imbarazzo la Città tutta” conclude Pavone. “Alla luce di tutta questa situazione grottesca e dell’ennesimo danno causato da questa “armata Brancaleone” alla nostra Città non posso esimermi dal chiedere le immediate dimissioni del Sindaco Di Girolamo e della sua Amministrazione per manifesta incapacità amministrativa dimostrata in queste tre anni! Hanno ridotto Roseto degli Abruzzi in uno stato di completo abbandono e degrado, isolata dal resto della provincia e del territorio e causato enormi danni all’immagine di una realtà turistica come la nostra”.