PINETO – I dipendenti del Mercatone Uno di Pineto, alla luce delle ultime vicende legate al fallimento della Shernon Holding che da otto mesi stava gestendo i punti vendita dello storico marchio, si sono ritrovati ieri pomeriggio (31 maggio 2019) nella sala consiliare del Comune di Pineto per una assemblea nel corso della quale hanno cercato di fare il punto sul da farsi in questa delicata fase. Durante l’incontro, al quale ha preso parte anche il Sindaco di Pineto, Robert Verrocchio, è stata rimarcata la necessità di coinvolgere tutte le istituzioni per ottenere una amministrazione straordinaria rescindendo il contratto con la società fallita al fine di poter garantire almeno gli ammortizzatori sociali ai dipendenti, i quali chiedono ovviamente anche un impegno concreto a tutela dei posti di lavoro. Il Sindaco di Pineto ha ribadito la sua ferma volontà di vigilare sulla vicenda e di partecipare attivamente affinché il Ministero si adoperi per dare ascolto alle esigenze di dipendenti e fornitori. Presente all’incontro anche l’assessore del Comune di AtriPierfrancesco Macera. Intanto i dipendenti stanno prendendo contatti con gli organizzatori della Biciclettata Adriatica in programma domani, 2 giugno, con arrivo a Pineto per chiedere di poter partecipare per dare ulteriore attenzione alla problematica. I lavoratori sono pronti per aderire al gruppo da Scerne a Pineto. Da sud parteciperebbero anche i dipendenti dello stabilimento di Sambuceto.
Meno di un anno fa 55 punti vendita in Italia, e tra questi i tre punti vendita abruzzesi, sono stati acquisiti dalla società Shernon Holding, la quale aveva garantito un piano di rilancio che permettesse di tenere aperti tutti i punti vendita e la piena ripresa dell’attività, sacrificando alcune risorse (nella struttura pinetese, ad esempio, da 62 dipendenti si è passati a 43 unità impiegate part time). In questi mesi, però, si è assistito a un peggioramento della situazione con negozi privi di merce, magazzini vuoti, fornitori che hanno smesso di effettuare consegne e ritardi nel pagamento degli stipendi. Circa tre mese fa, la Shernon ha annunciato un piano di ricapitalizzazione del tutto insufficiente a rilanciare il gruppo e a garantire la continuità aziendale e ha chiesto il rinvio dell’incontro al MISE, previsto per lo scorso 2 aprile, in cui era prevista la definizione dell’accordo di ricapitalizzazione con i potenziali investitori. La Shernon ha poi presentato istanza di ammissione al Concordato Preventivo al Tribunale di Milano che è stato però respinto dichiarando di fatto il fallimento della società. Il 18 aprile 2019, guidate dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, settore commercio, i dipendenti hanno scioperato a Roma davanti al MISE. In quella occasione il Sindaco di PinetoVerrocchio, con una lettera, ha chiesto al Ministro Di Maio di essere informato sulla vicenda. Alla luce del fallimento della Shernon Holding l’incontro inizialmente previsto per il 30 è stato anticipato al 27 maggio. In quella sede, l’Assessore regionale al lavoro Piero Fioretti ha palesato la disponibilità della Regione Abruzzo di lavorare all’organizzazione di un tavolo per riportare in amministrazione straordinaria il Mercatone Uno rescindendo dal contratto con Shernon Holding. Pochi giorni fa anche i tanti fornitori hanno incontrato il Ministro Di Maio per far valere le proprie ragioni. Alcuni di loro si sono detti interessati all’amministrazione straordinaria per la quale è fondamentale un nuovo decreto del Ministero.
“Solo qualche settimana fa – commenta il Sindaco Verrocchio – ho chiesto al Ministro Luigi Di Maio di essere informato e coinvolto sulla vicenda. Purtroppo le cose sono precipitate con la notizia del fallimento. In questi giorni ho parlato con l’Assessore al lavoro della regione Abruzzo Piero Fioretti per valutare il da farsi. Sono disponibile a supportare i dipendenti in questa delicata situazione come abbiamo sempre fatto. Sono ovviamente vicino anche ai dipendenti degli altri punti vendita abruzzesi e italiani. Con i dipendenti stiamo valutando di ripetere quanto fatto quattro anni fa con il tavolo condiviso con i sindaci del territorio e i referenti provinciali e regionali per dare maggiore forza alla loro voce e incidere affinché il Mise intervenga a tutela dei lavoratori”.