TERAMO – C’è qualcuno che sta facendo credere che il numero esiguo di case acquistate dalla regione Abruzzo possa risolvere velocemente il problema degli sfollati teramani. Una popolazione indifferente potrebbe forse cascarci, ma di certo non noi!
È sotto gli occhi di tutti il fallimento della gestione post-terremoto ed è palese che una volta consegnate le chiavi di questi pochissimi alloggi resterà ugualmente il dramma di migliaia di nostri concittadini.
 
Nella precedente partecipata assemblea, svoltasi nel quartiere di Colleatterrato Basso, è stato deciso con gli sfollati di iniziare insieme un percorso di lotta e per domani sabato 1 giugno abbiamo organizzato un’assemblea pubblica a piazza Martiri della Liberta alle ore 16:30.
Il Sindaco di Teramo ha sin da subito dato la disponibilità ad essere presente e in questi giorni abbiamo provveduto a mandare mail e inviti formali al governatore della Regione Abruzzo, al Commissario Ater Salini, il quale ha confermato la propria presenza, al Commissario per la ricostruzione il Dottor. Farabollini, ai vertici della Protezione civile e a tutti i parlamentari abruzzesi.
 
Confidiamo nella loro presenza e se così non sarà ognuno potrà trarre le proprie considerazioni.
 
Dopo 3 anni di promesse crediamo che sia giunto il momento di avere risposte vere e concrete. Riteniamo soprattutto indispensabile che gli sfollati vengano informati sul proprio destino da coloro che sono chiamati a ricostruire le loro case.
 
Noi dello Sportello Sociale Usb abbiamo fatto del diritto all’abitare la nostra bandiera e continueremo a sostenere i nostri concittadini fino alla fine ribadendo che quella di domani non è una iniziativa di parte, ne vuole assumere connotazioni politiche partitiche, vogliamo al contrario sia una causa di tutti e che viva del contributo di tutti. Così come vorremmo che questa battaglia non sia di “pochi” terremotati ma dell’intera città.
È facile immaginare che se domani in piazza saranno i soli sfollati a far sentire la propria voce le cose rimarranno così come sono oggi. Se invece la città tutta si stringerà attorno a loro la situazione potrebbe cambiare realmente.
È necessario rimettere al centro quel sentimento di solidarietà che abbiamo respirato nei giorni seguenti al sisma. Abbiamo il dovere morale di sostenere gente a cui è stata tolta ogni speranza.
Invitiamo tutta la cittadinanza a non mancare.
Uniti per la ricostruzione!
https://youtu.be/-ZjUVFCBlXI