“Il rivestimento di entrambi i fornici del tunnel Gran Sasso sono fortemente degradati ed i recenti episodi di incendio in galleria ne hanno evidenziato le criticità: il collasso di un solo tratto di rivestimento comporta l’isolamento reciproco fra le province di Teramo e l’Aquila oltre alla difficoltà di evacuazione del personale del Laboratorio Sotterraneo dell’INFN (centinaia di persone)”. Lo si legge nella relazione del concessionario Strada Parchi in audizione in Commissione Ambiente al Senato nel 2016.
L’ad Cesare Ramadori fu ascoltato dalla XIII Commissione Ambiente del Senato il 25 ottobre 2016. In quell’occasione depositò una relazione sullo stato complessivo di A24/A25 e in particolare sulle gallerie nella quale si legge che ”L’adeguamento impiantistico sarà possibile solo dopo un adeguato rinforzo strutturale di talune gallerie, le cui strutture in calcestruzzo presentano diffusi e importanti ammaloramenti dovuti alla mancanza, fin dalla loro costruzione, dell’impermeabilizzazione a tergo della calotta e dei piedritti.
L’assenza dell’impermeabilizzazione, oltre a creare danni strutturali, genera situazioni di rischio per la circolazione stradale”.
”Sotto il profilo strutturale – proseguiva Ramadori – tutte le gallerie presentano criticità dei rivestimenti, in particolar modo esibiscono fenomeni di ammaloramento e carbonatazione della parte esterna del rivestimento, imputabili ad infiltrazioni di acqua, tali da richiedere interventi di impermeabilizzazione e ripristino di parte del rivestimento, per uno spessore variabile fino a 50 cm”.
”Negli anni la faglia attraversata a circa 1400 ml dall’imbocco lato Teramo ha dato segni di riattivazione con episodi di sollevamento progressivo dell’arco rovescio che era oggetto di monitoraggio anche prima del recente terremoto di Amatrice: il piano di adeguamento verrà implementato per calibrare l’intervento di ricostruzione di un arco rovescio sicuramente armato (a differenza di quello attuale) con possibile blindatura del rivestimento a cavallodella faglia sui 2 fornici’.