Premesso che:
- Luciano Campitelli fa calcio dal 2008 e lo fa bene;
- Luciano Campitelli grazie ai suoi soldi e a quelli dei suoi sponsor, onora la città di un calcio professionistico che solo la Serie B del Pescara vanta in Abruzzo;
- Luciano Campitelli è soggetto ad errori operando assiduamente e giornalmente;
- Luciano Campitelli abbia insito in sé il “chiodo fisso” della Serie B, che saprebbe di rivalsa personale, non sentendosi più amatissimo;
- Luciano Campitelli rimarrà nella storia del Teramo Calcio a prescindere, anche se abdicasse nelle prossime 12 ore, è inoppugnabile il fatto che il Teramo Calcio sia dinanzi alla fase più difficile degli ultimi 12 anni. Mai come in questa stagione, infatti, è alla “disperata” ricerca di nuovi soci. Davide Ceci, Nicola Di Matteo, Francesco Quintiliani (socio?) e, per ultimo, Giovanni Palma. Probabilmente di qualche altro nulla si è saputo, ma ha poca importanza. Appare evidente, comunque, che ci sia la necessità di nuovi ingressi societari. A quali condizioni? E’ di esclusiva pertinenza della società, anche se, per taluni, la città meriterebbe maggiore considerazione ed informazione, senza entrare nel merito delle operatività e delle scelte che resteranno di Luciano Campitelli. Ricordiamo, per quanto noto, che l’80% delle quote societarie del Teramo Calcio, sono nelle mani del Presidente e di Ercole Cimini e che il 10% ciasuno sono in quelle di Luigi Di Battista e di Mauro Schiappa (molto poco citati ed invece encomiabili per la loro signorilità). Tra questa situazione ed il resto del “mondo pallonaro” c’è un tramite: la stampa, che esiste per fare informazione, una cosina semplice da capire. Come lo fa? Attingendo dalle proprie fonti, in questo caso indirette, perché dal sodalizio teramano, che ha la propria sede operativa a Castelnuovo al Vomano e che ha molti dei suoi tesserati o ex tesserati a Roseto degli Abruzzi, nulla trapela, almeno per i più. Apprendiamo indirettamente dell’interessamento, nei riguardi del Teramo Calcio, dell’avv. Giovanni Palma, ex vice-presidente della Juve Stabia (società con la quale non si sarebbe lasciato alla “Allegri”) scoprendo, involontariamente, che l’incontro ultimo di Roma non era il loro primo: cosa certamente positiva, se Luciano Campitelli, stavolta, riuscirà a chiudere il cerchio. Perché tutto è nelle sue mani e nelle sue strategie, nel suo volere e nella sua progettualità, nel suo saper individuare il “meglio” per il futuro del Teramo Calcio. Il “mondo pallonaro”, in fondo, può attendere.