Riceviamo e pubblichiamo una nota di Rosaria Ciancaione, consigliere comunale di Liberi e Uguali al Comune di Roseto:
Il 13 maggio 2019 la capogruppo consiliare di LeU, Rosaria Ciancaione ha depositato la mozione affinchè l’amministrazione Di Girolamo applichi correttamente la Sentenza del Tar Abruzzo n. 83/2019 e restituisca a famiglie e attività produttive la maggiore somma addebitata sugli avvisi tari 2018 e anche su quelli del 2019 che stanno arrivando nelle case in questi giorni.
Sono oltre 800 mila euro le somme richieste in più ai contribuenti rosetani di cui più di 730 mila per tari 2018, nonostante la Sentenza del TAR.
Ciò che stupisce di questa ulteriore allucinante vicenda, che appesantisce ancora i bilanci di famiglie e di attività produttive, già fortemente colpite dalla crisi economica dell’ultimo decennio, con tanta disoccupazione, con negozi che chiudono e attività in fallimento, è la leggerezza con cui la politica fiscale viene trattata dall’amministrazione comunale.
Dopo il mio accesso agli atti e le verifiche effettuate sulle quote effettivamente inesigibili e sugli altri costi contenuti nel piano economico finanziario a consuntivo 2018 e a quello del 2019, emerge chiaramente la necessità di procedere all’annullamento in autotutela delle delibere del Consiglio comunale n. 14 e 15 del 26.3.2019 che hanno approvato il piano economico finanziario del servizio rifiuti e relative tariffe tari 2019.
Infatti, in quella seduta consiliare l’amministrazione comunale ha inscenato una recita surreale con protagonisti costi e ruoli emessi per tari 2018 non corrispondenti alla realtà dei fatti, approvando solo con la sua maggioranza il Pef 2019 e relative tariffe tari su è stata operata una illegittima e risibile “compensazione” di maggiori somme addebitate ai cittadini nel 2018 pari a 30 mila euro.
In realtà i maggiori costi contenuti nel piano economico finanziario 2018 sono oltre 730 mila euro e quelli caricati in più sul pef 2019 sono altri 100 mila circa.
In altre parole, la Sentenza del Tar non è stata applicata ma semplicemente stravolta in una girandola di delibere improponibili, di alchimie, che hanno il sapore dell’ennesima presa in giro a discapito della nostra Città.
Le gravissime tensioni sociali cui abbiamo assistito negli ultimi mesi che hanno visto la forte contestazione delle associazioni commercianti e delle altre associazioni di categoria, dimostrano quanto le decisioni sulla politica fiscale, a partire dal 2017, siano state assunte senza tenere conto del tessuto socio economico della Città e la cosa che sconvolge più di tutto è che si continua con la presa in giro di sospensioni al posto di revoche promesse sull’aumento dell’imposta comunale sulla pubblicità e con la pantomima del rimborso della tari di 30 mila euro al posto di 800 mila euro tra 2018 e 2019.
L’amministrazione comunale dovrà, a questo punto, venire in consiglio per spiegare cosa sta facendo ai cittadini rosetani sulla politica fiscale, dovrà portare in consiglio un piano economico finanziario della tari 2018 che sia rispettoso della sentenza del TAR Abruzzo e che, quindi, riduca i costi di oltre 700 mila con corrispondenti rimborsi ai rosetani sulle bollette, dovrà portare in consiglio il Pef e le tariffe tari 2019 senza i maggiori costi addebitati di circa 100 mila euro.
L’amministrazione Di Girolamo, non può sottrarsi ancora dalle proprie responsabilità e i cittadini rosetani non possono essere ancora presi in giro.