“Strada dei Parchi non ha nessun titolo per chiudere il traforo del Gran Sasso e la minaccia di questa inutile ‘azione di forza’ rischia di ricadere esclusivamente sulla pelle dei cittadini abruzzesi”. Con queste parole il consigliere regionale e capogruppo della Lega in Regione, Pietro Quaresimale, torna a dire la sua sulla preoccupante vicenda che sta interessando una delle principali arterie di collegamento dell’Abruzzo. “La magistratura – spiega Quaresimale – non ha disposto alcun sequestro dell’autostrada ma ha solamente intimato a SdP di prendere le precauzioni necessarie nella gestione manutentiva ordinaria. La chiusura del traforo non rientra certamente tra le ‘precauzioni’ richieste e si verrebbe a creare una situazione ancor più grave d’interruzione di pubblico servizio”. Ricordiamo che la Procura di Teramo ha rinviato a giudizio la concessionaria Strada dei Parchi per una probabile contaminazione da toluene dell’acquifero del Gran Sasso. Il caso risale al maggio 2017 e si riferisce ad alcune operazioni di verniciatura dei tunnel autostradali durante le quali la sostanza nociva contenuta nelle vernici sarebbe finita nelle condotte di distribuzione dell’acqua potabile. “Del tutto distinta, seppur non meno grave, – sottolinea il consigliere – è l’indagine legata ai laboratori di fisica nucleare. Anche lì vanno attuati i controlli più stretti e messe in campo le misure che la magistratura riterrà più opportune, ma allo stato attuale nulla lascia intravedere un pericolo tale da interdire la circolazione nel traforo”. “L’alta professionalità del Commissario che sarà chiamato a gestire l’emergenza – dichiara in conclusione Quaresimale – sarà l’unica garanzia per i cittadini abruzzesi di vedere risolta la questione nel migliore dei modi. Qualsiasi iniziativa si vada ad attuare dovrà comunque prevedere il minor impatto possibile sulla rete viaria e garantire allo stesso tempo la certezza che l’acqua che viene distribuita nelle case dei teramani sia pulita e sicura. Il Consiglio regionale straordinario previsto per domani contribuirà a fare chiarezza sulla vicenda e, soprattutto, renderà evidente la posizione dei vari schieramenti politici. Posizione che mi auguro sia unanime nel condannare azioni d’impeto che non fanno il bene dell’Abruzzo”.