TERAMO – Il Governo c’è ed è pronto a dare i 182 milioni necessari per la messa in sicurezza del Gran Sasso. A dichiararlo il deputato del M5S Fabio Berardini. Il Ministero dei Trasporti ha interessato la Presidenza del Consiglio per convocare un tavolo nazionale che approfondisca il progetto di messa di sicurezza. “Prima di stanziare fondi, vogliamo vederci chiaro!

 

LA NOTA DI FABIO BERARDINI

In una nota appena diffusa dal Ministero delle Infrastruttura si annuncia che per quanto riguarda il rischio idrogeologico del Gran Sasso il Governo è pronto ad intervenire tramite un emendamento al Decreto Sblocca cantieri.

Ancora un volta viene testimoniato il fatto che il Governo del cambiamento è pronto ad agire sempre dalla parte dei cittadini.

“Seguirò personalmente l’iter del provvedimento insieme al collega Antonio Zennaro al fine di risolvere definitivamente questa annosa problematica” dichiara il Deputato Fabio Berardini.

Di seguito la nota diffusa dall’Ansa.

MIT,ci sarà commissario, emendamento dl cantieri (ANSA) – ROMA, 3 MAG – “D’intesa con Palazzo Chigi, il Mit valuta positivamente l’ipotesi di dare una risposta circa il tema del rischio idrogeologico del Gran Sasso attraverso il decreto sblocca-cantieri. Sarà dunque presentato, di concerto anche con il Mef, un emendamento in sede di conversione del provvedimento, con il quale sarà nominato un Commissario straordinario per far fronte, in particolare, alla progettazione e realizzazione degli interventi per la messa in sicurezza del sistema idrico”. Lo dice il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in una nota. (ANSA). COM-GAS 03-MAG-19 18:18

TERAMO – Mettere in sicurezza  il sistema idrico del Gran Sasso e scongiurare la chiusura del Traforo al Centro dell’incontro pubblico nell’Assemblea dei Sindaci tenutasi in Provincia di Teramo. Erano presenti a relazionare i parlamentari abruzzesi  del Movimento 5 Stelle Antonio Zennaro e Fabio Berardini e del PD Stefania Pezzopane, la Regione Abruzzo con il  Vice Presidente Emanuele Imprudente e il Sottosegretario Umberto D’Annuntiis. Ieri la firma del documento congiunto in Consiglio Provinciale che fissa i paletti e chiede lo stanziamento del 182 milioni per la messa in sicurezza. Oggi la presa d’atto che bisogna fare fronte comune. Folta la partecipazione anche dei movimenti ambientalisti racchiusi nell’Osservatorio Indipendente sull’acqua del Gran Sasso.
Il vice Governatore D’Abruzzo ha preso atto delle istanze e ha dichiarato: “Per gestire la messa in sicurezza ci vogliono strumenti eccezionali e una regia unica, questo è l’approccio della delibera regionale che ha chiesto un commissario, con una trasparenza diversa rispetto al passato”.

Approvato all’unanimità dall’Assemblea dei Sindaci il documento proposto dal presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura. All’appuntamento, allargato alla partecipazione di Regione, Istituzioni, parti sociali e associazioni ambientaliste, hanno risposto in tanti con un’ampia condivisione sui contenuti del documento che ora verrà inviato ai cinque Ministeri interessati: Infrastrutture, Ambiente, Sanità, Sviluppo Economico, Ricerca e Università. La Provincia, nel suo documento –  anche sulla base degli elementi venuti alla luce con l’inchiesta della Procura di Teramo, degli esposti degli ambientalisti e dei lavori del tavolo regionale istituzionale di cui hanno fatto parte anche Strada dei Parchi e Istituto di Fisica Nucleare – fissa una serie di obiettivi:

1) lo Stato vari immediatamente un provvedimento per il finanziamento integrale degli interventi previsti dalla Deliberazione di Giunta Regionale 33/2019, assicurando da subito l’intero importo seppur distribuito su più annualità;
2) l’immediato allontanamento delle sostanze pericolose dai laboratori del Gran Sasso per escludere i Laboratori dagli adempimenti della Direttiva Seveso e ridurre il rischio nel corso dei lavori che dovranno essere fatti
3)la perimetrazione delle Aree di Salvaguardia previste dall’Art.94 del D.lgs.152/2006, attesa dal 2006, anche come stralcio per le aree del Gran Sasso se la complessità delle problematiche riguardanti altri territori impongono tempi più lunghi;
4) che nuove attività sperimentali nel Gran Sasso, a partire dall’esperimento LUNA MV non comportino  un aggravio di rischio per l’approvvigionamento idrico e, pertanto, le autorità preposte devono operare affinché i vincoli imposti dall’Art.94 del D.lgs.152/2006 siano rispettati;
5)la nomina di referente di Governo che coordini un tavolo di lavoro permanente cui far partecipare tutti gli enti a vario titolo competenti nonché i rappresenti di associazioni e movimenti che in questi anni hanno evidenziato le criticità del sistema del Gran Sasso. Tale tavolo dovrebbe garantire, attraverso un apposito sito WEB istituzionale, la completa trasparenza negli atti relativi al Gran Sasso, a partire dal rapporto di sicurezza redatto in base al D.lgs.105/2015.
6) procedure di progettazione e gara secondo le modalità più celeri, a partire da quelle ordinarie previste dall’ordinamento che possono rivelarsi assai rapide e paradossalmente più semplici di quelle di un cosiddetto commissario straordinario che abbisogna di tempi non rapidi per la costituzione della propria struttura tecnica;
7) la valutazione del Ministero delle Infrastrutture sul comportamento di Strada dei Parchi circa la chiusura dei tunnel sia coerente con le previsioni della Convenzione in essere e, nel caso, prenda i provvedimenti consequenziali. In ogni caso, disponga eventuali specifici provvedimenti per scongiurare la chiusura del traffico nei tunnel a partire dal 19 maggio;
8)che un eventuale commissariamento sia valutato come  ipotesi subordinata anche per evitare la deresponsabilizzazione degli enti e che, in ogni caso, non preveda alcuna deroga alle norme poste a tutela della salute e dell’ambiente, a partire dall’Art.94 del D.lgs.152/2006 visto che un’eventuale deroga potrebbe paradossalmente anche comportare la possibilità di autorizzare nuovi esperimenti rischiosi per l’acquifero. Un eventuale commissariamento deve prevedere comunque specifiche norme per la trasparenza e la costante partecipazione dei cittadini per evitare che avvenga quanto già accaduto con il precedente Commissario.
9)che il Governo determini un ristoro dei costi e del danno subito dal territorio teramano per la messa a scarico di 100 litri di acqua al secondo per la presenza di attività di competenza e responsabilità statale;
10)che siano attentamente valutate, anche con il coinvolgimento dell’INGV e del Genio Civile regionale, le condizioni dei laboratori e dei tunnel sotto l’aspetto del rischio sismico e dell’idoneità strutturale, con particolare riferimento alla presenza di faglie attive e capaci e al problema della potenziale dislocazione in seguito a sismi importanti, anche finalizzato ad ulteriori interventi.

Tanti gli interventi a partire dalle parti sociali che il Presidente ha voluto che aprissero i lavori: il Forum H20, Augusto de Sanctis; dall’Osservatorio Indipendente sulle acque, Massimo Fraticelli, il segretario della Cgil, Giovanni Di Timoteo; presente anche il segretario provinciale della Cisl, Fabio Benitendi. A spiegare la posizione della Regione Abruzzo il vicepresidente Emanuele Imprudente. Tre giorni fa la Giunta regionale ha approvato una delibera con la quale si chiede al Governo l’accertamento della condizione di emergenza connessa alle criticità relative alle interconnesioni e la nomina di un Commissario straordinario incaricato della definizione dei progetti e della realizzazione degli interventi strutturali di completa messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso. Sono intervenuti, oltre ai Sindaci,  i parlamentari dei Movimento 5 Stelle, Antonio Zennaro e Fabio Berardini; Stefania Pezzopane (Pd). In sala il sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale, Umberto De Annuntiis e i consiglieri regionali Marco Cipolletti, Dino Pepe (che ha illustrato le proposte del gruppo consiliare regionale del PD presentate ieri in conferenza stampa) Sandro Mariani, Pietro Quaresimale, Emiliano Di Matteo, il presidente del Parco Gran Sasso-Laga Tommaso Navarra. I delegati delle Prefetture di Teramo e L’Aquila (Giovanni Todini e Roberta Di Silvestre)