TERAMO – La pioggia e il maltempo non hanno fermato la Festa della Pace a Teramo: i quattro quartieri storici della città, Santa Maria a Bitetto, Santo Spirito, San Leonardo e San Giorgio, hanno rievocato nel pomeriggio la manifestazione con il tradizionale corteo in costume lungo le vie del centro storico. A guidare il corteo le quattro nobildonne teramane (dette Paciere) che, nel lontano 1559, sugellarano la pace dopo un lungo periodo di guerre intestine in città.
A riscoprire la tradizionale rievocazione l’Associzione Teramo Nostra, in collaborazione con i Padri Francescani del Santuario della Madonna delle Grazie, gli Istituti Delfico-Montauti e Di Poppa-Rozzi e il Comitato Nuovi Quartieri.
Il corteo è partito puntuale alle ore 17:00 dalla chiesa di San Giovanni, in via Stazio, poi si è diretto, attraversando via Savini, verso il Santuario della Madonna delle Grazie. Qui dopo la preghiera la tradizionale offerta dei ceri alla compatrona di Teramo. Lungo il percorso tanti i curiosi che hanno assistito alla sfilata con gli abiti storici. Al corteo hanno partecipato gli sbandieratori del Sestiere Piazzarola del Gruppo Sbandieratori e Musici della Quintana di Ascoli Piceno.
Nell’ultima parte della rievocazione tutti i figuranti hanno raggiunto il Duomo, dove il Sindaco Gianguido D’Alberto ha offerto il cero della pace a Don Aldino Tomassetti e dunque al patrono San Berardo.
La tradizionale messa officiata dal Vescovo Monsignor Lorenzo Leuzzi ha chiuso la cerimonia.
Il Sindaco D’Alberto ha ricordato il messaggio legato a questa Festa: “Rappresenta la nostra città nei suoi valori più profondi. Oltra alla nostra storia la rievocazione lancia un messaggio alla comunità, una comunità che se vuole essere forte e pronta alle sfide del futuro deve saper ricomporre i conflitti e le tensioni, il tutto nel segno della solidarietà e dell’unità.”
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