Bel Teramo, sconfitto a testa altissima e di misura (3-2) dalla Triestina, ma è proprio nello stupendo impianto dedicato all’indimenticabile “Nereo Rocco” che i biancorossi raggiungono la meta inseguita una stagione intera: la Serie C. E’ stata conseguita con merito ed è questa la cosa che più di ogni altra contava!

Nel primo tempo molto meglio il Teramo, anche se rimane difficile scriverlo, perchè al riposo si è andati sul 3-1 per gli alabardati, passati in vantaggio su un rigore regalato da Gariglio di Pinerolo per una mega simulazione della “bestia nera” Costantino, neppure sfiorato da Fiordaliso. Granoche spiazza Pacini per l’1-0 (14°) . Veemente la reazione del “diavolo”, che fino a quel momento aveva tenuto benissimo il campo: al 17° De Grazia, smarcato da Sparacello, impegna seriamente Offredi in angolo, dalla battuta del quale Celli rimette in mezzo un pallone, sfiorato da Fiordaliso a tu per tu con l’estremo difensore alabardato. In campo c’è solo il Teramo che al 22° va al cross insidioso con De Grazia (sempre gioia e delizia), sul quale Spinozzi è anticipato all’ultimo istante. Dopo un tiro sul fondo del trequartista biancorosso (24°), arriva il meritato 1-1, dalla battuta del terzo corner. E’ Sparacello a spizzare per Fiordaliso che, alle spalle di tutti, la mette dentro in tuffo andando ad esultare sotto gli encomiabili, sempre più, tifosi biancorossi al seguito (una trentina). La gara resta saldamente nelle mani del Teramo, fino all’errore della difesa e di Pacini nell’ordine, che permettono a Costantino di eludere l’off-side e di involarsi tutto solo verso la porta avversaria, per poi depositare in rete, al minuto 37, il 2-1 (tra le gambe del numero 1 teramano). A quel punto il Teramo accusa il colpo e Petrella, il grande e vero ex della gara, prima ci prova di testa da una punizione di Coletti e poi realizza (senza esultare) al 44° il goal del 3-1, riprendendo la palla da una traversa da lui stesso colpita dopo una gran conclusione dal limite. E dire che il 3-1 nasce da una palla persa da De Grazia in mediana, con i biancorossi che avrebbero potuto e dovuto sfruttare una giocata di rimessa! Insomma, nel primo tempo è andato davvero tutto storto. Nella ripresa la gara è decisamente meno bella, anche se l’undici di Maurizi continua a provarci costantemente: in avvio c’è Armeno per Celli, non al meglio, e, successivamente, entreranno Zecca, Spighi, Barbuti e Cappa. La Triestina punta esclusivamente a giocare di rimessa, senza costrutto, mentre piace, e non poco, la voglia di provarci, sempre, da parte dei biancorossi: pericolosa l’incursione di Zecca al 31°, quando, sfiorato da Lambrughi, cade a terra e chiede un rigore (che non c’è) che avrebbe comunque avuto maggiore comprensione, rispetto a quello concesso ai padroni di casa, sullo 0-0. Sul finire è Spighi che riaccende la gara, con un’entrataccia da rosso su Granoche. Viene giustamente espulso ma con lui lo sarà anche Lambrughi (il migliore della Triestina), reo di qualche fallo nel mischione che si accende subito dopo. Vengono concessi 6 minuti di recupero dal mediocre direttore di gara. E’ in questa fase, esattamente al 47°, che il Teramo fa paura alla Triestina, con un’azione di Proietti il cui cross viene deviato in porta da Malomo: si tratta del gol del 3-2 che precede una conclusione dal limite di Caidi che sfiora il palo alla sinistra di Offredi.  Basta così: il Teramo esce a testa altissima, battuto 3-2, ma con la Serie C che resta di assoluta pertinenza aprutina. Conta più di ogni altra cosa. Grazie a tutti!