Riceviamo e pubblichiamo:
È di queste ore la notizia che MODUS, la società che ha in appalto la manutenzione edile, elettrica ed idraulica della ASL negli ospedali di Teramo, Giulianova ed Atri ed in tutte le altre sedi della provincia (ambulatori, strutture sanitarie ed uffici), pagherà gli stipendi di febbraio non prima del prossimo 3 maggio. Un ritardo di quasi due mesi che rappresenta ormai una preoccupante consuetudine, con i lavoratori che ogni mese non possono contare su una data certa di pagamento delle retribuzioni.
Una situazione diventata insostenibile per la ventina di lavoratori, impiegati direttamente da MODUS, che subiscono gli effetti di esternalizzazioni concepite solo per far cassa sulla pelle dei lavoratori stessi ed a discapito del servizio sanitario. Ai 20 dipendenti, poi, se ne aggiungono altri 34 impiegati nell’appalto ma assunti, per conto di MODUS, da un’agenzia interinale con un contratto di staff leasing. Ovviamente, in prospettiva, se la MODUS nondovesse riuscire a superare il momento di difficoltà, anche per loro potranno esserci problemi.
Questo stato di cose, oltre ad avere gravi conseguenze di carattere economico sulle maestranze, determina anche una situazione di costante tensione che fa venir meno la serenità necessaria per svolgere mansioni delicatissime che influiscono direttamente sulla qualità del servizio sanitario offerto.
Si rischia, infatti, di abbassare, e di molto, gli standard di funzionalità ed efficienza degli impianti che devono necessariamente funzionare alla perfezione (basti pensare alla delicatezza della rete elettrica a cui sono collegatianche macchinari salvavita o alle caldaie che forniscono acqua calda), con inevitabili ripercussioni sul servizio offerto ai pazienti.
Ed in questa situazione, rileviamo con rammarico, non vi è alcun controllo o intervento da parte di chi paga questi servizi e dovrebbe garantirne la corretta gestione: la ASL di Teramo.
Chi, se non la ASL, deve preoccuparsi di far rispettare i tempi di pagamento degli stipendi e la corretta gestione degli appalti da parte delle aziende appaltatrici?
Non possiamo pensare che la ASL non si sia preoccupata di approfondire le indiscrezioni di stampa, immediatamente smentite dall’azienda, ma che comunque davano MODUS in procinto di attivare una procedura concorsuale. Cosa accadrebbe, qualora questa malaugurata ipotesi dovesse concretizzarsi, ai lavoratori attualmente in carico all’agenzia interinale? Quanti di questi posti di lavoro sarebbero garantiti? Con quali operatori si proseguirebbero le attività di manutenzione? Si sta forse correndo il rischio di lasciare le più importanti strutture della sanità teramana senza la maggior parte di elettricisti, idraulici ed operai edili attualmente in servizio?
Confidiamo che l’atteggiamento della ASL cambi repentinamente anche alla luce di queste denunce pubbliche e che finalmente ci si faccia carico del problema partendo dalla convocazione di un incontro tra le parti interessate per evitare che si arrivi, tutti, troppo tardi.
Il Segretario Generale
FIOM CGIL Teramo
Mirco D’Ignazio
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