TERAMO – Secondo Piero Calamandrei “La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità”. Questa affermazione di Calamandrei può riassumere lo spirito dell’incontro sulla Costituzione della Repubblica Italiana che si è svolto durante la mattinata del 9 aprile 2019 presso l’Auditorium dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Alessandrini” di Teramo.
Un appuntamento promosso dall’Associazione dei Costituzionalisti Italiani e fortemente voluto dal Dirigente Scolastico dell’I.I.S. “Alessandrini-Marino” di Teramo, prof.ssa Stefania Nardini, che si prefiggeva l’obiettivo di risvegliare la conoscenza consapevole, l’interesse e l’impegno nei confronti dei valori fondanti che sono alla base della carta costituzionale italiana. Con la sua presentazione pacata e nel contempo appassionata certamente il prof. Enzo Di Salvatore, docente di Diritto Costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Teramo, ha conseguito appieno questo obiettivo coinvolgendo vivamente l’uditorio, costituito da studenti e docenti delle classi quinte e quarte dell’Istituto, nella sua investigazione sulla temperie sociale e culturale che vide l’elaborazione della carta costituzionale della Repubblica Italiana dopo il periodo del fascismo, soffermandosi sulle fonti a cui si ispirò la Costituente, tra le quali figura la pubblicazione del 1926 “Diritti di libertà”, del prof. Francesco Ruffini, nella quale già si sosteneva l’intangibilità e l’imprescrittibilità di diritti, che erano co-originari al patto sociale fondativo dello Stato unitario.
Nel suo intervento il prof. Di Salvatore ha posto in luce a più riprese la straordinaria attualità del dettato della carta costituzionale e del messaggio e dei valori ad essa sottesi, anche per quanto concerne tematiche forse meno urgenti in quell’epoca, come la tutela del paesaggio, che veniva invece già sancita in maniera non disgiunta da quella dei beni storici e culturali, anticipando quel concetto di salvaguardia integrata dell’ambiente, inteso in maniera allargata e pluridimensionale, che si va affermando nei nostri giorni. Il tema della tutela dell’ambiente, molto caro al prof. Di Salvatore, più volte è stato toccato nel corso del suo intervento insieme ad altri aspetti di grande attualità, come la globalizzazione e soprattutto l’evoluzione dell’Unione Europea, dal periodo della fondazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio fino ai giorni nostri, evidenziando le differenze che sussistono tra le competenze del Parlamento europeo e quelle dei parlamenti nazionali.
La vicinanza di queste tematiche alla sensibilità degli ascoltatori si è manifestata tramite le numerose domande che sono state poste al relatore da parte degli studenti durante tutto il corso dell’incontro, testimonianza ulteriore dell’importanza formativa di questi appuntamenti per i quali l’Istituto ringrazia sentitamente l’Associazione dei Costituzionalisti e l’Università degli studi di Teramo.