Una bella sorpresa: nel video ufficiale del WWF Internazionale che celebra l’edizione 2019 di Earth Hour è presente, appena dopo la Torre Eiffel e il Partenone, Anversa degli Abruzzi con lo spegnimento della splendida facciata della Chiesa di Santa Maria delle Grazie e del Municipio la cui scalinata, affollata dai tanti partecipanti, compare appunto nel video. Soddisfazione immensa per l’amministrazione municipale e per la locale Oasi WWF che hanno organizzato insieme gli eventi. Anversa tra l’altro ha “battuto” Matera, capitale europea della cultura 2019, sede dell’evento nazionale del WWF Italia. Il link del video: https://www.instagram.com/earthhourofficial/p/BvpzdatlXS1/?utm_source=ig_share_sheet&igshid=14bjseylvu9po
Non solo Anversa e l’Oasi WWF delle Gole del Sagittario: Earth Hour ha avuto in Abruzzo oltre 60 eventi, in ogni angolo della Regione. Eccezionale è stata definita dai presenti, ad esempio, ad Avezzano all’interno del Castello Orsini, alla luce solo di alcune candele, la performance degli attori della compagnia teatrale “Lanciavicchio” che hanno recitato un brano tratto da “Fontamara” accompagnati dal pianista Giuseppe Ippoliti. Un castello, quello Ducale, protagonista anche a Casoli: l’antico maniero è stato illuminato da lanterne di carta con disegni e slogan legati alla sfida sui cambiamenti climatici realizzate dalle classi terze della primaria mentre sulla torre il Gruppo Astrofili Frentani ha guidato all’osservazione della volta celeste, com’è accaduto anche a Tollo con esperti dell’Istituto Nautico. Luci spente anche al Castello Aragonese di Ortona, presenti quasi cento persone, molte delle quali hanno partecipato alla cena con la scienza, rigorosamente a lume di candela (come in tante altre parti d’Abruzzo): tra una portata e l’altra i commensali hanno potuto compiere un viaggio fra le ere geologiche e l’atmosfera grazie agli appassionati e appassionanti interventi dei docenti universitari Brozzetti, Di Carlo e Stoppa. Osservazione del cielo anche a Teramo, in collaborazione con gli studiosi dell’Osservatorio astronomico di Collurania, mentre a Chieti si è sì parlato del cielo di aprile ma anche, nel prestigioso auditorium del Museo universitario, della fine della notte, cancellata dall’illuminazione artificiale, e dei problemi di salute connessi all’eccesso di luce. A Teramo lo spegnimento del Duomo è stato accompagnato dall’esibizione del coro Gospel locale. In ogni caso i capoluoghi di provincia hanno partecipato tutti, con siti prestigiosi: fontana luminosa a L’Aquila, casa comunale e torre civica a Pescara, due piazze nel cuore del centro storico (San Giustino e Vico) a Chieti. Tantissimi anche gli altri comuni. Tra i primi ad aderire, con grande sollecitudine, quello di Montorio, dove sono state spente le luci dell’illuminazione pubblica in diversi punti panoramici della città, con canti e balli e riflessioni sul tema dei cambiamenti climatici e del risparmio energetico. Lo citiamo a mo’ di esempio, nell’impossibilità di elencare di nuovo tutte le adesioni.
Un grande successo, insomma, che fa ben sperare per un futuro migliore. Quel che conta davvero tuttavia è continuare, con piccoli gesti quotidiani, a celebrare ogni giorno l’Ora della Terra…