TERAMO – Domani mattina, sabato 30 marzo, dalle ore 12:00, le associazioni firmatarie del volantino allegato effettueranno un volantinaggio lungo Corso San Giorgio di Teramo.

Ecco il testo del documento:

Siamo in Piazza anche a Teramo, oggi, 30 marzo 2019, insieme a tutte le persone e le organizzazioni che intendono ribadire un NO al disegno reazionario CONTRO I DIRITTI UMANI del Congresso mondiale delle famiglie (WCF), che si sta svolgendo a Verona. Il meeting internazionale di gruppi e movimenti no-choice e anti-Lgbti è contro l’aborto e la libertà di scelta delle donne, promuove e difende la famiglia eteropatriarcale come unica possibile.
Gli organizzatori del WCF sostengono un ideale astratto di famiglia, che chiamano “naturale”, fondata sull’unione indissolubile di un uomo e di una donna, affermano che la “famiglia naturale” sia la “sola unità stabile e fondamentale della società”, rifiutano il riconoscimento delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e le numerose altre forme di relazione affettiva.
Le cronache quotidiane denunciano che la famiglia cosiddetta “naturale ”, ovvero patriarcale e eterosessuale, promossa nel WCF è troppo spesso lo scenario entro cui si consumano le violenze a cui sovente assistono i/le figli/e. Nei centri antiviolenza le donne raccontano la quotidiana violenza familiare dalla quale chiedono di uscire.
La difesa della famiglia “naturale” esprime in realtà un violento attacco ai diritti, alle libertà e alle vite delle donne. Nel progetto internazionale non sfugge il disegno, contenuto anche
nel DDL Pillon, volto a limitare la libertà delle donne nell’orizzonte unico del lavoro di cura svolto da mogli e madri, in cui sarebbero riconfinate le donne.
Contro le politiche reazionarie del WCF affermiamo il diritto delle donne alla piena autonomia, libere dalla violenza dentro e fuori le famiglie.
DENUNCIAMO:
– l’equiparazione dell’interruzione volontaria di gravidanza all’omicidio, difendiamo la legge 194 e l’autodeterminazione delle donne;
– il tentativo di ricondurre alla dimensione patologica l’omosessualità, la transessualità e tutte le forme di orientamento sessuale e identità di genere non ascrivibili a maschio/femmina eterosessuale e il rifiuto del pieno riconoscimento dei diritti civili alle persone che manifestano queste identità.
– le disposizioni ingiuste e inumane del cosiddetto Decreto Sicurezza che impatta in modo sproporzionato e negativo sulle donne migranti.
CHIEDIAMO
il ritiro del Ddl Pillon, contro il quale sono state già raccolte oltre 168.000 firme.
Siamo in piazza donne femministe delle associazioni e del sindacato contro chi vuole riportarci indietro:
Bon Ton, Centro di cultura delle donne Hannah Arendt, CGIL Teramo, Cittadinanzattiva, Ester sono io, Nastro Rosa, Se Non Ora Quando, Thana