Il calcio è così: questo girone B della C è così, ed aveva ragione il DS biancorosso Sandro Federico, alla vigilia, quando ricordava che il fattore campo è relativo. Anche oggi solo due vittorie interne e ben 4 esterne, compresa quella del Teramo che ribalta Gorgonzola (1–2) fermando la corsa della Giana, che veniva da 7 punti nella ultime tre partite e che appena la settimana passata aveva annichilito il Gubbio. Che dire? Che quando si vince le analisi devono partire proprio dal risultato e che l’odierno, firmato da un eurogol di Celli e dal primo, in maglia teramana, di Sparacello, ha un valore assoluto, probabilmente vitale, per la salvezza. Non ci sentiamo di sottolineare con forza che la squadra di Maurizi sia salita all’undicesimo posto e che sia a soli 3 punti dalla Samb (oggi nei play-off), ma è così. Sembrerebbe essere anacronistico sottolinearlo per tutte le paure ed i timori che hanno accompagnato la tifoseria del “diavolo” nell’ennesima lunga, interminabile trasferta. Dai tre punti odierni, però (terza vittoria esterna consecutiva…), potrebbe nascere un Teramo finalmente “tranquillo”, che potrà scendere in campo senza pensare alle difficoltà di una classifica per la quale, oggi, ci sono 9 squadre che dovranno preoccuparsene di più, talune tanto di più. Mai, in realtà, tale potenziale “dotazione numerica” era stata di pertinenza biancorossa! Allora non poniamo l’accento sulla nuova, davvero nuovissima situazione, ma sulla gagliarda e non bellissima prestazione del Teramo di oggi, che stavolta però non ha da far recriminare gli avversari come a Bergano, essendo andata più vicina all’1-3 che al 2-2. Ci è piaciuta la voglia di lottare da parte di tutti su ogni pallone giocabile, anche dopo essere passata in svantaggio per un gol subito dopo appena sei minuti dagli sviluppi di un corner e realizzato da Solerio. Il pari quasi allo scadere della prima frazione di gioco (che gol, Celli, il suo secondo stagionale!) è stata una manna e il raddoppio in apertura di ripresa di Sparacello, in mischia da angolo, ha dato il là all'”acuto” esterno che avrebbe potuto, se ottenuto com’è stato, cambiare il corso del finale di stagione. Bisogna soltanto gioire per i biancorossi, allora, tutti, dal primo all’ultimo, mettendo in archivio ogni potenziale “chiacchiericcio”. La serie C va mantenuta e preservata, nell’interesse di tutti, per il presente e per il futuro.