Riceviamo e pubblichiamo:

In ricordo di Alessandro Iacoboni Presidente del Tribunale di Teramo

Non intendo fare il necrologio di Alessandro Iacoboni ma parlare di un caro amico che è ( preferisco parlare al presente e non al passato perché sei ancora vivo nei nostri cuori) un grande magistrato ed un esempio per tutti noi.

Ci sono persone che nascono con la capacità di realizzare un’intesa, che suscitano un’ immediata empatia per la sensibilità con cui cercano di comprendere gli altri, per il rispetto con cui trattano l’interlocutore e tutto questo è sempre stato Alessandro.

Persona di grande spessore culturale, pieno di interessi, si è prodigato nello studio del diritto per tutta una vita, realizzando numerose pubblicazioni, facendo parte della redazione di importanti riviste scientifiche, magistrato che ha sempre coltivato un’innata curiosità per il mondo che lo circondava.

Fin dal primo incontro c’è stata subito intesa, Alessandro veniva dall’esperienza di Presidente del Tribunale di Macerata e sapeva che si apprestava, come Presidente del Tribunale di Teramo, a svolgere un compito estremamente impegnativo, che doveva infondere serenità nell’ambiente.

Hai voluto incontrare subito: magistrati, avvocati, personale amministrativo, cittadini conquistando tutti con il sorriso, con la tua cordialità, per l’attenzione che hai avuto nel condividere i problemi e cercando di risolverli con passione.

Sapevamo entrambi che il Tribunale e la Procura rappresentano delle comunità che hanno una missione diffìcile da realizzare: dare giustizia a tutti, anche ai più deboli. Per farlo bisognava tenere in equilibrio un tavolo supportato non solo dai magistrati, avvocati e personale amministrativo ma, soprattutto, dai cittadini verso cui va rivolta la nostra azione per accogliere le loro sete di giustizia.

Infatti non volevamo delle comunità chiuse arroccate su se stesse ma aperte alla società le quali svolgono una funzione pubblica di servizio verso i singoli cittadini ed in grado di tutelare un bene comune di valore universale e primario, che incide tanto sulla crescita civile quanto sullo sviluppo socio-economico del territorio in cui si opera.

Per fare questo avevamo la necessità di assicurare tutte le condizioni affinché i magistrati, gli avvocati, il personale amministrativo e tutti gli altri operatori potessero svolgere al meglio l’attività professionale praticando l’imparzialità e l’equidistanza nei rapporti interni ed esterni per realizzare una giustizia più efficiente ed efficace attenta ai bisogni della collettività.Dovevamo tutelare l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati e del personale giudiziario da pressioni e indebiti condizionamenti esterni, praticando per questo un codice etico condiviso in cui non solo si è ma si appare anche indipendente.

Per questo avevamo la necessità di migliorare l’organizzazione nel suo complesso, promuovere la massima trasparenza dell’attività degli uffici curare i rapporti con i cittadini, ascoltando tutti.

Ebbene la tua grande umanità, l’innato equilibrio, l’alto senso della responsabilità nel decidere, la tua umiltà, non imponendo ma condividendo con tutti le scelte operate, ci ha consentito di lavorare con grande serenità e benessere.

Il Tribunale di Teramo è diventato, grazie alla tua preziosa opera, uno dei maggiori uffici giudiziari dell’Abruzzo per numero di affari definiti, per l’importanza dei procedimenti decisi, per l’equilibrio e la competenza con cui sono state trattate le vicende, per l’amore che hai avuto verso tutti, per la passione con cui hai cercato di risolvere le continue emergenze connesse anche all’inadeguatezza dell’organico e delle strutture.

Se dovessi ricercare la parola chiave che ti ha contraddistinto la rinverrei nell’amore verso le persone, che si è manifestata nella dignità ed umiltà con cui esercitavi la tua funzione, per la credibilità e l’autorevolezza con cui ti sei posto, per il coraggio avuto nel prendere le decisioni nella consapevolezza dell’impatto che le stesse hanno nella società.

Perché per fare il Presidente del Tribunale occorre visione del futuro e per questo bisogna avere coraggio e non paura, affinché i magistrati che si rappresenta non siano dei burocrati ma i custodi ed i protagonisti della Costituzione nel realizzare la missione che ci è stata assegnata.

Coraggio e passione che hai sempre messo, anche quando i primi segni di questa improvvisa terribile malattia si sono resi manifesti, continuando, nonostante tutto, a lavorare anche in processi importanti fino all’ultimo.

Caro Alessandro la tua famiglia, i magistrati, il personale amministrativo, gli avvocati, la P.G. ed i cittadini che hai rappresentato, possono essere orgogliosi di te : sei stato un grande Presidente !.

Antonio R.L. Guerriero a nome di tutta la Procura della Repubblica di Teramo