La politica dell’apparire, oggi, conta più di quella del fare e ci si affretta a rendere pubbliche anche delle semplici idee che, spessissimo, finiscono nel dimenticatoio, a discapito di seri problemi politici.
Oggi va di moda affermare che “…nel nostro interno c’è una vera dialettica, fatta di dialogo e di sano confronto…” e mai di pensare che sarebbe preferibile, ed anche lungimirante, dare risposte diverse e concrete e che abbiano il sapore della politica, che resta una soltanto.
Per fortuna c’è ancora chi antepone l’azione alle chiacchiere. A Bellante, infatti, si è ancora convinti che un assessore espressione del PD, non si possa candidare in Provincia con uno schieramento contrario. Dice il primo cittadino Giovanni Melchiorre: “…ritengo che se lui non si sentiva più rappresentato, né rappresentativo del PD, avrebbe dovuto rimettere il proprio mandato…”. Siccome non lo ha fatto, è intervenuto lui.
A Teramo, per una analoga situazione ma ben più longeva, si tergiversa, si riflette, si pondera, non si decide.
Ma si deciderà, forse.
Intanto al termine del primo tempo il parziale vede il capoluogo sotto nel punteggio: Bellante 1 Teramo 0.