Se sopravvaluti la prestazione di Bergamo, dove avevi vinto ma avresti meritato di perdere, e sopravvaluti le tue qualità, magari sottovalutando pure quelle dell’avversario che, al contrario, si presentava a Teramo in gran condizione, perdi; inevitabilmente. Ed il Teramo ha perso 12 con la Vecomp Verona, con un’aggravante ulteriore, che coinvolge Michal Lewandowski, tornato nell’undici base per l’infortunio di Lys Gomis e che ha gravi responsabilità sul raddoppio veneto ed una discreta dose di colpe anche in occasione del vantaggio. Insomma il ragazzo ha perso sicurezza, ed era un timore che in molti avevano avanzato. La squadra di Luigi Fresco ha vinto con merito, pur giocando come si sapeva che avrebbe fatto, con molta densità in mezzo, bloccando Proietti a uomo e non lasciando grandi riferimenti offensivi. E’ andata in goal due volte nei primi venti minuti (Casarotto al 12° e Manfrin su punizione al 20°), per poi reggere senza problemi il doppio vantaggio per l’intera prima frazione di gioco. Maurizi aveva preferito inizialmente Zecca (latitante vero) a Sparacello (scelta sbagliata, a posteriori) per riproporre quel 352 che a Bergamo, nella ripresa, aveva fatto acqua da tutte le parti e laddove, nel primo, con un centrocampista in più ed una punta in meno, non aveva invece concesso nulla. Ieri, in conferenza stampa, questa domanda gli era stata posta, ma la sua risposta ci convinse: “…anche la Vecomp dovrà preoccuparsi delle nostre qualità…” disse. La realtà, però, è stata ben diversa: la Vecomp Verona (fuori casa è al quinto risultato utile e viene da 6 punti in 8 giorni e da 11 nelle ultime 6 partite) ha fatto la partita che doveva mentre il Teramo ha ripetuto gli errori di sempre, collezionando l’ennesima brutta figura dinanzi a circa 1.300 paganti.

Nella ripresa il trainer biancorosso cambia qualcosa ma aspetta ulteriori 7 minuti (perchè non prima?): dentro Sparacello e Persia (che sarà squalificato dopo l’ammonizione odierna) e fuori il duo ZeccaFiordaliso: la squadra qualcosina in più riesce a dare, ma sotto il profilo nervoso e non tattico. In realtà rischia grosso in un paio di circostanze prima di vedersi annullare un goal ad Infantino per off-side e prima di andare in goal su rigore con lo stesso attaccante (all’ottavo centro con la maglia del Teramo!) quando però la gara era praticamente finita.

Che dire… si ricomincia daccapo, ma all’orizzonte ci sono due brutte trasferte (sui campi della Giana Erminio e poi del Renate): si ha sempre più netta l’impressione che si soffrirà ancora parecchio. Si spera non fino all’ultima giornata, ma sono davvero in pochi a giurarlo, quest’oggi.