COLLEDARA – “Ho trovato un ministero che controllava le carte delle concessionarie, da ottobre gli ingegneri sono in giro per l’Italia per le verifiche di sicurezza. Non si tratta di mancanza di fiducia. E’ lo Stato che torna a fare il suo mestiere di controllore, di vigilante della sicurezza. Vogliamo evitare una seconda Genova”. Così il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, oggi in Abruzzo per assistere alle prove di carico sul viadotto Colle Castino, nel territorio di Colledara (Teramo). Ad eseguirle i tecnici dell’Università di Roma e Mit. Si tratta di una delle prove chieste dal Mit per verificare la sicurezza dell’infrastruttura viaria, in particolare dei viadotti, sui quali, negli ultimi mesi, soprattutto dopo la tragedia di Genova, spesso il ministero ha lanciato l’allarme, smentito da Strada dei Parchi spa, concessionaria delle autostrade A24 e A25. I test del Mit dovrebbero riguardare cinque viadotti presi a campione dal ministero tra i circa 350 delle due arterie. La stessa concessionaria, nelle passate settimane, ha cominciato prove di collaudo su 18 viadotti, quelli indicati dal ministero in una relazione a firma del dirigente Placido Migliorino, come bisognosi degli interventi i più urgenti, curati dal Dipartimento di Ingegneria dell’università dell’Aquila, lo stesso che aveva effettuato i collaudi quando l’infrastruttura venne costruita tra gli anni Sessanta e Settanta. Nei 18 viadotti il Mit ha chiesto la limitazione di traffico e carico ai mezzi pesanti. Strada dei Parchi ha annunciato che i risultati verranno resi noti nei prossimi giorni. La vicenda è collegata anche all’inchiesta parallela che è in corso di svolgimento presso le due procure dell’Aquila e di Teramo. Teramo doveva preparare tutte le operazioni collegate alla presenza di carico e scarico sui viadotti in questione con la nomina dei consulenti tecnici d’ufficio e delle ditte incaricate. “La concessionaria Strada dei Parchi le verifiche le ha già svolte ma è chiaro che non possiamo limitarci a controllare le carte.
o trovato un ministero che controllava le carte delle concessionarie, da ottobre gli ingegneri sono in giro per l’Italia per le verifiche di sicurezza. Non si tratta di mancanza di fiducia. E’ lo Stato che torna a fare il suo mestiere di controllore, di vigilante della sicurezza. Vogliamo evitare una seconda Genova”. Così il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, oggi in Abruzzo per assistere alle prove di carico sul viadotto Colle Castino, nel territorio di Colledara (Teramo). Ad eseguirle i tecnici dell’Università di Roma e Mit. Si tratta di una delle prove chieste dal Mit per verificare la sicurezza dell’infrastruttura viaria, in particolare dei viadotti, sui quali, negli ultimi mesi, soprattutto dopo la tragedia di Genova, spesso il ministero ha lanciato l’allarme, smentito da Strada dei Parchi spa, concessionaria delle autostrade A24 e A25. I test del Mit dovrebbero riguardare cinque viadotti presi a campione dal ministero tra i circa 350 delle due arterie. La stessa concessionaria, nelle passate settimane, ha cominciato prove di collaudo su 18 viadotti, quelli indicati dal ministero in una relazione a firma del dirigente Placido Migliorino, come bisognosi degli interventi i più urgenti, curati dal Dipartimento di Ingegneria dell’università dell’Aquila, lo stesso che aveva effettuato i collaudi quando l’infrastruttura venne costruita tra gli anni Sessanta e Settanta. Nei 18 viadotti il Mit ha chiesto la limitazione di traffico e carico ai mezzi pesanti. Strada dei Parchi ha annunciato che i risultati verranno resi noti nei prossimi giorni. La vicenda è collegata anche all’inchiesta parallela che è in corso di svolgimento presso le due procure dell’Aquila e di Teramo. Teramo doveva preparare tutte le operazioni collegate alla presenza di carico e scarico sui viadotti in questione con la nomina dei consulenti tecnici d’ufficio e delle ditte incaricate. “La concessionaria Strada dei Parchi le verifiche le ha già svolte ma è chiaro che non possiamo limitarci a controllare le carte. Le verifiche e i sopralluoghi visivi e tecnici effettuati dai nostri ingegneri – ha aggiunto il ministro Toninelli – hanno prodotto delle interlocuzioni scritte con i concessionari per cui devono fare delle determinate opere di messa in sicurezza e opere: su questi tratti autostradali A24 e A25, ad esempio, abbiamo imposto sia delle verifiche ma anche limitazioni di traffico. Cosa significa tutto questo in soldoni? Che lo Stato è tornato a controllare, che è tornato ad uscire dagli uffici di Roma e andare sui territori vicino ai cittadini, alle comunità a dire loro se le cose vanno bene oppure no. Credo sia utile anche per i concessionari”. Toninelli ha affrontato anche il discorso relativo ai sindaci che guidano la battaglia contro gli aumenti dei pedaggi autostradali e che oggi lo avevano invitato a Carsoli: “Credo che i sindaci intanto debbano essere soddisfatti che dal primo gennaio non sia scattato neanche l’aumento Istat – ha replicato – nessun aumento né dell’inflazione, né del 19% concordato. Quello che posso dire che stiamo andando avanti con una continua interlocuzione sul Per, piano economico finanziario scaduto da cinque anni. Io ho ereditato una concessione che non veniva aggiornata da 5 anni, la stiamo aggiornando siamo andati due volte a Bruxelles perché il concessionario portava avanti un parametro economico insostenibile e per questo da 5 anni non si è aggiornato alcunché, e noi portiamo altri parametri economici che penso siano intermedi. Se non dovessero accettare io non starò ad aspettare altri cinque anni un accordo, troveremo tutte le strade necessarie da percorrere”.
Cosa significa tutto questo in soldoni? Che lo Stato è tornato a controllare, che è tornato ad uscire dagli uffici di Roma e andare sui territori vicino ai cittadini, alle comunità a dire loro se le cose vanno bene oppure no. Credo sia utile anche per i concessionari”. Toninelli ha affrontato anche il discorso relativo ai sindaci che guidano la battaglia contro gli aumenti dei pedaggi autostradali e che oggi lo avevano invitato a Carsoli: “Credo che i sindaci intanto debbano essere soddisfatti che dal primo gennaio non sia scattato neanche l’aumento Istat – ha replicato – nessun aumento né dell’inflazione, né del 19% concordato. Quello che posso dire che stiamo andando avanti con una continua interlocuzione sul Per, piano economico finanziario scaduto da cinque anni. Io ho ereditato una concessione che non veniva aggiornata da 5 anni, la stiamo aggiornando siamo andati due volte a Bruxelles perché il concessionario portava avanti un parametro economico insostenibile e per questo da 5 anni non si è aggiornato alcunché, e noi portiamo altri parametri economici che penso siano intermedi. Se non dovessero accettare io non starò ad aspettare altri cinque anni un accordo, troveremo tutte le strade necessarie da percorrere”.