TERAMO – Un’altra occasione persa per la democrazia. L’assemblea del Comitato Centro Storico dell’11 marzo 2025 si è trasformata nell’ennesimo spettacolo di confusione e decisioni affrettate, compromettendo la partecipazione e la trasparenza.
Dopo il controverso incontro dello scorso 13 febbraio, in cui era stata impedita la surroga di un membro dimissionario del Collegio di Coordinamento, riducendo artificiosamente il numero dei componenti da sette a sei, anche ieri si è assistito a una gestione discutibile: dopo oltre due ore di discussioni con ben 11 argomenti posti all’ordine del giorno, nonostante l’assemblea si fosse ridotta drasticamente da 70 a soli 10 partecipanti, si è comunque proceduto ad approvare in maniera frettolosa il verbale dell’incontro, al fine di poter inoltrare a tutti i costi delle istanze al consiglio comunale. Questo modus operandi mina la legittimità delle decisioni prese e riduce la partecipazione dei cittadini a un mero atto formale.
Un caso emblematico è stato il dibattito sul futuro del complesso scolastico Delfico, tema centrale per il centro storico, affrontato in modo sommario poco prima dell’approvazione del verbale, senza un reale confronto. Il rischio è che istanze poco chiare e non rappresentative vengano portate all’assise comunale, una forzatura non concepibile visto che già in precedenza era stata già condivisa l’indicazione di mettere in atto a tutti i livelli ogni sforzo per mantenere le scuole nel cuore della città.
Di fronte a questa situazione, chiediamo come cittadini residenti, ai sensi del regolamento sulla partecipazione, l’intervento del Comitato dei Garanti per annullare gli atti viziati e ripristinare correttezza e trasparenza nelle procedure. Esigiamo inoltre che il primo punto all’ordine del giorno della prossima assemblea sia la definizione di regole chiare per l’approvazione dei verbali, garantendo un’adeguata condivisione preliminare dei documenti e una verifica rigorosa del numero dei residenti votanti e delle loro posizioni (favorevole, contrario, astenuto).
Il Comitato deve essere uno strumento di reale partecipazione e non un palcoscenico per decisioni già scritte. Ogni azione dei suoi membri, del portavoce e del collegio di coordinamento deve essere guidata da rispetto e serietà, affinché gli impegni presi verso la comunità siano onorati con trasparenza, senza forzature né manovre opache – Tommaso Colella –
