PESCARA – “Dall’ultima riunione del Comitato di Coordinamento Regionale di Valutazione dell’impatto ambientale chiamato a esprimere parere su alcuni aspetti inerenti il progetto di velocizzazione della linea ferroviaria Roma-Pescara, emergono ulteriori certezze sul fatto che la Regione non ha mai preso in considerazione la Variante Plus, nata da comitati, Comuni e cittadini per fronteggiare gli effetti più impattanti dei lotti appaltati e da appaltare. Nessuno dei membri della VIA era a conoscenza che esistesse un progetto alternativo, conferma che la Regione non ha dato né attenzione, né possibilità di essere considerato affinché potessero essere evitati i danni più ingenti alle proprietà private e commerciali presenti sul sedime dell’opera. Una mancanza grave, l’ennesimo schiaffo da parte del Governo regionale a una comunità che dovrà subire gli effetti negativi dell’infrastruttura, pur non essendo contraria alle finalità progettuali. Tali inspiegabili lacune devono essere compensate, questo chiederò in Commissione vigilanza il prossimo 6 marzo, dove continueranno i lavori di audizione per dare al territorio la voce mancata nell’iter avuto finora dall’opera”. Lo annuncia il consigliere regionale PD Antonio Di Marco, vicepresidente della Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture, che ha partecipato da remoto alla seduta del Comitato VIA.

“Una novità che ho accolto con sconcerto, proprio partecipando alla seduta della VIA convocata su aspetti legati alla sicurezza del cantiere, ad esempio il contenimento delle polveri prodotte dalle demolizioni previste in tratti che passano attraverso gli insediamenti e su cui è stata chiesta un’integrazione progettuale – sottolinea Di Marco – . Così pure come sconcertante è il fatto che un organismo tanto importante nelle procedure di cantierizzazione delle opere, non conosca il progetto per intero, ma si debba esprimere su uno ‘spezzatino’ progettuale. Progetto che peraltro viene via via superato anche dagli stralci alla prima stesura, rimodulati da RFI dopo il confronto, anche se minimo, che c’è stato con i Comuni e proprio per l’impatto che ha sul territorio necessario, perché chi ha disegnato il tracciato non lo ha fatto su carte aggiornate che tenessero conto dell’evoluzione dei luoghi per antropizzazione e vulnerabilità e come anche il Comitato COMFERR ha più volte denunciato”.

“Giovedì torneremo a chiedere una diversa impostazione del progetto, proprio alla luce di lacune che rischiano di segnare vita ed economia del tratto interessato dall’attuale stesura, Pescara verso Roma. Criticità che, invece, rovesciando il percorso, non avrebbero ragion d’essere: se si procedesse da Roma verso la Marsica, si avrebbero solo vantaggi e benefici, cosa innegabilmente prioritaria quando si tratta di investire risorse pubbliche di tale mole e importanza. Se servirà, siamo pronti a portare fino ai vertici delle Ferrovie tale proposta, attraverso tutti gli strumenti necessari”, conclude Di Marco.