L’AQUILA – “Un piano lacunoso, senza garanzie e potenzialmente disastroso per il futuro delle aree industriali abruzzesi”, con queste parole il Movimento 5 Stelle boccia senza appello il progetto di legge regionale n. 28/2024, con cui la Giunta Marsilio intende istituire l’Agenzia Regionale Unica delle Attività Produttive (ARUAP). Dalle audizioni odierne in terza commissione è emerso un quadro allarmante: dietro gli slogan del centrodestra si cela un’operazione priva di basi economiche e giuridiche solide che rischia, inoltre, di affossare il già fragile tessuto produttivo regionale.
A confermare le criticità è stato l’avvocato Antonio Morgante, Direttore Generale di ARAP, che ha ribadito la situazione economica precaria dell’ente, con una perdita di bilancio che nel 2022 ha superato i 500mila euro. ARAP sta tentando un risanamento attraverso la vendita del patrimonio e la creazione di società partecipate ma l’enorme massa debitoria del Consorzio per lo Sviluppo Industriale dell’Area Pescara-Chieti (CSI), pari a oltre 17 milioni di euro, rappresenta una zavorra che la nuova società si troverebbe a ereditare.
“Le criticità sono sotto gli occhi di tutti” – denuncia la Consigliera regionale Erika Alessandrini – “Il CSI è in liquidazione da anni, condizione che impedisce qualsiasi fusione o incorporazione. I suoi debiti finirebbero direttamente sulle spalle della nuova società, compromettendo la stabilità finanziaria di ARAP stessa. Con quali risorse sarà finanziata ARUAP? Chi pagherà questi debiti? La Giunta Marsilio non ha fornito risposte”. Alla seduta erano presenti anche le sigle sindacali, escluse dal confronto sulla stesura del progetto di legge, e anche loro hanno sollevato forti perplessità. Il centrodestra, però, continua a ignorare le criticità evidenziate.
“Questo progetto di legge non nasce per migliorare la gestione delle aree produttive ma solo per creare un nuovo carrozzone, utile alla propaganda e al poltronificio del centrodestra” – prosegue Alessandrini – “Lo stesso Direttore di ARAP ha riconosciuto i problemi che questo progetto porta con sé, mentre Marsilio e la sua maggioranza fanno finta di nulla. È ora che il centrodestra spieghi con quali strumenti e risorse pensa di far funzionare questa nuova struttura senza accumulare ulteriori debiti e mettere a rischio l’economia regionale”.