L’AQUILA – Nella mattinata di ieri 20 febbraio si è svolta presso il Palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila la riunione della Commissione di Vigilanza, presieduta dal Consigliere Sandro Mariani. “La Riunione è stata una bella occasione per un confronto sano e leale sulle tematiche della struttura penitenziaria teramana”, commenta il segretario regionale del sindacato di Polizia Penitenziaria OSAPP Nicola Di Felice. “I lavori, dopo la presentazione da parte del presidente, hanno preso inizio con un intervento della Garante regionale Monia Scalera, molto apprezzato dalla nostra sigla sindacale, perché la stessa di fatto ha spiegato il suo punto di vista e il suo programma di intervento, sia sull’istituto teramano ad esempio sulla problematica dei bus assenti e sia in generale su tutti gli istituti abruzzesi. Soprattutto l’avvocato Scalera – prosegue il sindacalista – ha spiegato molto bene la sua posizione sulla questione Teramo. In parole povere abbiamo avuto rassicurazione, che mai si era voluto sminuire il problema sovraffollamento dei detenuti e neanche la cronica carenza di personale, ma che si era solo fatto un discorso anche in relazione alla sentenza Torreggiani e del rischio che a Teramo non si corre di essere condannati per trattamento disumano. A seguito di questo intervento vi è stato l’intervento della Direttrice dell’istituto dott.ssa Maria Lucia Avantaggiato, la quale ha snocciolato dati ministeriali nei quali di fatto soprattutto sul personale ha rappresentato una carenza ancora maggiore di quanto dalle nostre sigle rappresentato, in virtù dei prossimi pensionamenti. A questi dati ha aggiunto altre info ad esempio le problematiche delle camere di pernottamento senza docce, o delle carenze sanitarie”.

“Dopo questi due interventi che di fatto confermavano le nostre lagnanze, è stata la volta del mio intervento, che si è basato su dati ministeriali pubblicati sul sito del Ministero della Giustizia e che inconfutabilmente riportano a ieri la presenza di 428 detenuti su una capienza di 255 posti e una carenza di oltre 60 appartenenti al corpo di Polizia Penitenziaria. Tradotto una carenza del 35 % di personale e un sovraffollamento al 160%. Dati che sono di fatto confermati dalla stessa Direttrice, e non poteva essere diversamente dato che vengono dal Ministero di competenza. L’intervento ha rappresentato soprattutto che detta carenza di personale è da considerarsi su un istituto con 255 presenze, ma che il carico di lavoro con 430 detenuti è aumentato del 60% pertanto la carenza di personale è da rivedere. Altro punto toccato dallo scrivente è stato il rischio di aumento della criminalità che porta sulla città di Teramo una presenza così alta di detenuti, quindi di conseguenza dei rispettivi famigliari, di altre regioni d’Italia”, aggiunge Di Felice.

“A seguito del mio intervento ve ne sono stati altri di altre sigle sindacali, che per giusta richiesta del presidente della commissione non potevano toccare punti già toccati da precedenti interventi e di cui si era acclarata agli astanti la veridicità. Tutti hanno di fatto proseguito sulla stessa linea, rappresentando che eravamo tutti concordi sulla carenza di personale e sul sovraffollamento. Senza eccezione, anzi molti hanno aggiunto anche altre carenze di altre figure”, continua la relazione della seduta del sindacalista.

“Purtroppo nella serata del 20 febbraio esce un video della Consigliera Rossi, ripreso da una testata giornalistica, che sinceramente non capisco e che mi lascia basito. Nel video la stessa consigliera conferma il tenore della domanda posta, cioè insinua che tra sindacati ci sta chi la pensa in un modo e chi in un altro. Siccome allo scrivente non risulta – precisa il segretario Osapp – auspico che il presidente o altri consiglieri presenti diano il loro contributo. Oppure la consigliera Rossi conosce cose che noi non sappiamo? Ma la cosa che più lascia increduli è la terminologia usata per appellare gli appartenenti al corpo di Polizia Penitenziaria, che qui neanche ripeto evitando ogni commento”.

“Certa però è chiara la posizione dell’Osapp, i dati sono dati ufficiali e da quelli non si esce, ogni volontà di banalizzare gli argomenti trattati saranno respinti, nella speranza che nella riunione di lunedì tutti nella libertà delle loro posizioni di partenza arrivino ad una conclusione condivisa della problematica, senza magari dimenticare di riconoscere la dignità al corpo di Polizia Penitenziaria”, conclude Nicola Di Felice.

(foto dal web)