TERAMO – Le rivalità sportive nel calcio e non soltanto ci sono sempre state, anche se ai tempi d’oggi spessissimo degenerano ed è giusto che ciò non accada.
Cosa necessita oltre al buonsenso maggiore da parte di tutti? La sicurezza degli stadi e quella, almeno minima, che devono garantire le forze dell’ordine. Senza voler giudicare chi è preposto a doverlo fare, a noi sembra sia stato sbagliato vietare diverse trasferte ai tifosi teramani (San Benedetto del Tronto e Chieti per restare nella corrente stagione) così come non condividiamo lo stesso divieto imposto ai supporter chietini per la gara di domani.
Non abbiamo creduto neanche un po’ al fatto che il ricorso al Tar Abruzzo dei tifosi nero-verdi fruttasse benefici, anche se ci sono precedenti in A e in B decisamente diversi (Udinese-Roma, Pisa-Salernitana), ma la domanda che ci si pone è la seguente: se neppure il “Gaetano Bonolis” è da considerarsi uno stadio sicuro, con accesso separato nell’impianto direttamente dalla Teramo-Mare, accadrà mai più di andare a godersi in trasferta un derby da tifoso che è contrario alla violenza pura? Vietarlo a tutti o quasi è facile facile…
Si aggiunga che, nel caso della società biancorossa, dopo la gara di domani (sarà così anche con la Samb, vedrete), perderà complessivamente almeno 25.000,00 euro di incassi, forse più: il dover vietare quasi sempre sa tanto di chi è disposto a danneggiare se stesso, pur di recare danno agli altri.