TERAMO – Se passate per viale Bovio al mattino, ma anche durante il resto della giornata, vedrete spesso una lunga file di persone, donne, ragazze e ragazzi, uomini, anziane e anziani. Una lunga file di persone in attesa di ricevere dalla polizia un documento. Senza documenti non si riesce a vivere nel 21esimo secolo.
Se pensate che sia una bruttura solo teramana sbagliate, a quanto pare funziona così, cioè persone costrette a lunghe file all’addiaccio per “vivere”, anche nel resto d’Italia. E alle volte, in Italia, nella strada ingarbugliata e complessa che lo stato ti fa percorrere per “vivere”, si muore. Parliamo di un ragazzo morto in strada, a Roma, mentre aspettava di notte al freddo che la questura gli rilasciasse un documento che gli consentisse di vivere. La questura ha subito attribuito il decesso a cause naturali. Ma se si guarda oltre la nebbia dei comunicati, le circostanze raccontano una realtà ben diversa. Una realtà sotto gli occhi di tutti. Che vediamo ogni giorno: interminabili file di persone che aspettano un documento per poter “vivere” Giornate e notti intere in strada. Giovani, anziani, bambini, donne, uomini, disabili. In mezzo a questi, alcuni sono costretti a passare giorni in strada senza alcun aiuto, se non quello – sporadico, insufficiente – della solidarietà popolare. Teramano o teramana, se provassi, anche solo per un attimo, a metterti nei loro panni, Se immaginassi di dover affrontare il freddo, l’incertezza, l’isolamento. Dopo quanto crolleresti? In moltissime città, da anni, compagne e compagni denunciano questa vergogna. La Casa del Popolo conosce bene questa realtà. Solo qualche settimana fa alcuni ragazzi pakistani sono stati ospitati in via Nazario Sauro per evitare che morissero di freddo, mentre il brillante Comune stava a guardare. Vi ricordate le transenne che chiudevano il Comi? Ridicoli. Se questa tragedia fosse avvenuta a Teramo, cosa avremmo dovuto fare? Chiedere la testa di sindaco, vicesindaca, questore e prefetto? È difficile mettere a disposizione spazi sicuri e riscaldati per chi attende un documento? Per la vigilia la città ne era piena. La verità è che le istituzioni hanno fallito. Di nuovo. Omicidio per incuria dello Stato. Continuate a parlare di come trovare soldi per le guerre. Per le armi. Per gli sgomberi. Per la repressione. Per gli ultimi e le ultime? Neanche una briciola. Per chi arriva in questo Paese la prima difficoltà è vivere. Se questa è la vostra società, noi non possiamo far altro che combatterla! – Casa del Popolo Teramo –